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L’APPIA DIVENTA LA STRADA DEI CITTADINI

Nasce la Rete dell’Appia per creare un’alleanza stabile tra tutte le realtà – associative, istituzionali, culturali – che hanno dato vita all’Appia Day 

Straordinaria partecipazione a Roma e non solo per la grande festa della Regina Viarum. Rigorosamente a piedi o in bici oltre 50mila persone, tra cittadini e turisti, hanno affollato gli oltre 200 eventi dell’Appia Day, per riscoprire il fascino e la storia della millenaria consolare che univa l’Urbe alle coste pugliesi. Una bellissima festa popolare – organizzata da Legambiente, Touring Club Italiano, FederTrek, Italia Nostra e VeloLove e una vasta rete di associazioni – con un programma di eventi diffusi molto articolato: monumenti aperti gratuitamente al pubblico, visite guidate, ciclotour per scoprire il tratto più pregiato del futuro GRAB (il Grande Raccordo Anulare delle Bici) e il parco della Caffarrella, archeotrekking, attività per bambini, degustazioni con prodotti di Slow Food, mostre fotografiche, lezioni itineranti di storia e tanta buona musica.

Anche quest’anno la Città Eterna e il celebre tratto romano dell’Appia Antica, compreso tra l’ex Cartiera Latina (sede del Parco Regionale Appia Antica) e Cecilia Metella, sono stati il cuore pulsante dell’Appia Day 2017, festeggiata in contemporanea anche in altri comuni di Campania e Puglia attraversati dalla via consolare come Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Curti, San Tammaro, Capua, Maddaloni e Taranto. Da Roma e dalle città del sud Italia, il popolo dell’Appia Antica ha chiesto di ripensare la Regina Viarum nella sua unitarietà valorizzandola e tutelandola, a partire dalla chiusura al traffico. L’obiettivo dell’Appia Day è, infatti, quello di far tornare l’Appia Antica un patrimonio dei cittadini della Capitale e del Paese rilanciando il sogno di Antonio Cederna, quello di un unico parco archeologico dalla Colonna Traiana ai Castelli romani e oltre, e chiedendo la pedonalizzazione della Regina Viarum 365 giorni l’anno. Un sogno condiviso da tanti romani e da tutto il popolo dell’Appia Antica che hanno partecipato in massa all’evento, sottoscrivendo anche la petizione “Niente più auto sull’Appia Antica. Un parco archeologico dal Colosseo alla Regina Viarum” che ha raggiunto oltre 7.500 firme.

Ospiti della seconda edizione dell’Appia Day – che si è avvalsa della preziosa collaborazione di Roma Capitale, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, del Parco Archeologico dell’Appia Antica, del Parco Regionale dell’Appia Antica col patrocinio di Regione Lazio, Mibact, Mit, Enit e Ama – sono stati tra gli altri  il Vicesindaco di Roma Capitale Luca Bergamo; il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; il coordinatore del Comitato promotore Appia Day Alberto Fiorillo, la Direttrice del Parco Archeologico Appia Antica Rita Paris; il presidente e la direttrice del Parco Regionale Appia Antica Mario Tozzi e Alma Rossi, la Presidente nazionale Legambiente Rossella Muroni; il Presidente Touring Club Italia Franco Iseppi; il Dir. Centrale Agenzia Demanio Dr. Stefano Mantella, Coopculture Giovanna Barni.

APPIA DAY E APPIA TRAIL

Tra i presenti a Roma all’Appia Day anche oltre 20 rappresentanti istituzionali e sindaci dei diversi comuni attraversati dall’Appia nel progetto APPIA TRAIL: Ciampino, Marino, Albano Laziale, Ariccia, Velletri, Cisterna di Latina, Latina, Terracina, Fondi, Gaeta, Minturno, Mondragone, Falciano del Massico, Caserta, Sessa Aurunca, S.Prisco, Francolise, Capua, S.Maria Capua Vetere, S.Maria a Vico, Calvi, Mirabella Eclano, Calitri, Taranto e Mesagne e i Presidenti dei parchi regionali delle Dune Costiere e della Riviera di Ulisse, il Parco dei castelli Romani, l’Ente Roma Natura.

La Giornata dell’Appia non è stata solo una giornata di festa, è stata infatti anche l’occasione per creare nuove alleanze e definire i prossimi obbiettivi per un rilancio e un nuovo futuro sostenibile per l’Appia Antica, il più grande museo a cielo aperto che il mondo ci invidia.

Per questo, proprio in occasione della festa della Regina Viarum, il Comitato promotore dell’ Appia Day ha dato vita alla Rete dell’Appia, un marchio di qualità per la Regina Viarum – unico e inconfondibile come il basolato che dal 312 avanti Cristo collega Roma a Taranto e Brindisi – per valorizzare il patrimonio storico-archeologico, artistico, ambientale e paesaggistico della strada più antica e più bella del mondo. L’idea è quella di creare un’alleanza stabile tra tutte le realtà – associative, istituzionali, culturali – che hanno dato vita tra Roma e Brindisi a questa straordinaria giornata di valorizzazione del cammino dell’antica consolare e per lavorare da subito alla prossima edizione dell’Appia Day 2018 in programma il 13 maggio.

“Ad oggi  – dichiara Alberto Fiorillo, coordinatore del Comitato promotore Appia Day – tutta la zona monumentale dall’Appia Antica al Colosseo e ai Fori è spesso soffocata da un intenso traffico motorizzato. È arrivato il momento di fare scelte coraggiose e di far vivere veramente questo museo a cielo aperto che con i i suoi 2.300 anni di storia e il fondo stradale in basolato, che in diversi tratti è ancora quello delle origini, rappresenta un racconto itinerante di secoli di storia unico al mondo. Per questo chiediamo che venga chiuso al traffico e che venga istituito un parco archeologico dalla Colonna Traiana ai Castelli romani riservando il passaggio solo a pedoni e ciclisti e sfruttando l’enorme potenziale turistico ed economico dell’Appia Antica. Non dimentichiamo inoltre che la Regina Viarum è il cuore del GRAB – il progetto del Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma; la realizzazione di questa ciclovia su un’Appia Antica libera dal traffico può produrre green economy e green jobs e dare un impulso al cambiamento della città che preserva il suo passato guardando al futuro.”

 

“L’Appia Antica – ha spiegato  Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – può diventare  la porta d’accesso di una nuova idea di città capace di investire davvero sul suo territorio, la storia e la cultura. Per questo con l’Appia Day chiediamo che valorizzi la grande Regina Viarium e la si pedonalizzi per tutto l’anno incentivando una mobilità nuova e sostenibile di cui i centri urbani hanno fortemente bisogno a partire dalle grandi città come Roma. Ma per far questo, oltre al coinvolgimento dei cittadini, è fondamentale che il sindaco di Roma, che in campagna elettorale aveva appoggiato la pedonalizzazione dell’Appia, sia coerente con quanto detto e dia il via ad azioni e interventi decisivi che permettano di valorizzare anche l’Appia Antica a partire dalla realizzazione del GRAB”.

GRAB BIKE

Eventi Appia Day – Per gli amanti della bici, la seconda edizione dell’Appia Day ha dato la possibilità di partecipare a tante e variegate biciclettate come la GRAB BIKE, la ciclo passeggiata di 20 km lungo il tratto più pregiato del futuro GRAB – il Grande Raccordo Anulare delle Bici a Roma – che trova il suo cuore pulsante proprio nell’Appia Antica e che ha visto la partecipazione di un gran numero di ciclisti, segno che c’è voglia di una Roma più sostenibile e più bike friendly. Tra gli altri eventi a due ruote, la biciclettata per la Pace da Santa Maria delle Mole a Cecilia Metella, la pedalata di 8 chilometri “A pedali nella storia” organizzata da Ciclolab nella Valle della Caffarella, l’E-bike con ke bici elettriche.

E poi passeggiate a ritmo di musica ascoltando, tra le tante esibizioni che hanno animato l’Appia Day, anche i cori polifonici della scuola musikè, l’Orchestra di Musica Tradizionale di Testaccio, i complessi bandistici e i gruppi folk dei comuni della Regina Viarum. Immancabile anche quest’anno la lezione itinerante di storia tenuta a Capo di Bove dall’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, che  ha ripercorso l’affascinante e millenaria storia della Regina Viarum, del suo fondatore Appio Claudio, dando allo stesso tempo anche una lettura naturalistica dell’Appia Antica. Oltre a Rutelli, sono intervenuti anche Roberto Della Seta di Legambiente e Presidente Fondazione Europa Ecologia e la direttrice del Parco archeologico dell’Appia antica Rita Paris. Ed ancora trekking urbano e visite guidate sulla Regina Viarum. Tra i tanti eventi in programma, il tour cine-archeologico pensato per approfondire la storia ed il ruolo che ha assunto nei secoli la Regina Viarum. La passeggiata “Da Appio Claudio ad Abele Bikila” e l’archeotrekking organizzato da Federtrek – GEP, passeggiando una campagna verde e fiorita.

 

TANTI CAMMINI SULL’APPIA CON FEDERTREK

Circa 700 i camminatori che hanno calpestato il suolo dell’Appia. FederTrek ha proposto sette cammini grazie all’organizzazione di numerose associazioni affiliate: GEP, SENTIERO VERDE, INFORIDEA, AMICI DEI MONTI RUFFI, APE e NEREIDE. 

Per il programma proposto vedere il sito:  www.appiaday.it

 

Comitato promotore Appia Day 2017

Legambiente | Touring Club Italiano | Federtrek | Italia Nostra | VeloLove | AFG Pavia | Alce Nero | Anarchy Bike Roma | Archeoclub Aricino-Nemorense | Aurea Tivoli | Bikenbike | Canon Club Italia | CicloLAB | Comitato di Quartiere di Colli Aniene | Comitato Mura Latine | Comitato per il Parco della Caffarella | ComunitAppia | Domiad Photo Network | EcoBike | Elebike Rome | FIAB Roma Ruotalibera | Free Wheels onlus | GranFondoROMA | Gruppo dei 12 | IgersLazio | InarchLazio | Legambiente Aniene | Legambiente Il Riccio | Legambiente Ilaria Alpi | Legambiente Lazio | Legambiente Mondi Possibili | Legambiente XVMobLab | Legambiente Terracina | Legambiente Fondi  | Legambiente Sud Pontino | Liver | Marmorata169 | Monocromaticamente | Nikon Club Italia | Open House Roma | Organizzazione Alfa | Rete dei Cammini | Riapriamo il Museo della Civiltà Romana | Roma Slow Tour | RomaNatura | Scuola Italiana Nordic Walking | Scuole di Roma | Settimo Biciclettari | Sinopie | SL&A turismo e territorio | Slow Food Roma | Tavola Rotonda | Tevereterno Onlus | Urban Experience | Valle Aniene Rete Associazioni | Via di Francesco nel Lazio | Vivilitalia

In collaborazione con: Roma Capitale, Parco Archeologico dell’Appia Antica – MIBACT | Parco Regionale dell’Appia Antica | Parco Regionale Castelli Romani | Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali | Polo Museale della Campania | Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Caserta e Benevento | Università degli Studi della Campania | Consorzio Bibliotecario Castelli Romani | i Comuni dell’Appia Antica di Ciampino, Marino, Albano Laziale, Ariccia, Velletri, Cisterna di Latina, Latina, Terracina, Fondi, Gaeta, Minturno, Mondragone, Falciano del Massico, Caserta, Sessa Aurunca, S.Prisco, Francolise, Capua, S.Maria Capua Vetere, S.Maria a Vico, Calvi, Mirabella clano, Calitri, Taranto e Mesagne e i parchi regionali delle Dune Costiere e della Riviera di Ulisse | Il Parco dei castelli Romani | Ente Roma Natura. Si ringrazia Coopculture.

Con il patrocinio di MIT, MIBACT, Regione Lazio, Enit e Ama

LA STAMPA

RAINEWS24IL SERVIZIO DI RAI NEWS 24

LA REPUBBLICA: IL SERVIZIO – VIDEO

CORRIERE DELLA SERAIL SERVIZIO DEL CORRIERE DELLA SERA

 


Ilaria Canali – Ufficio Stampa FEDERTREK

Ilariacanali@hotmail.com

stampa@federtrek.org

Torna il Festival delle Valli del Salto, Turano e Velino

di Ilaria Canali

E’ scattato il conto alla rovescia per la seconda edizione del Festival delle Valli del Salto, Turano e Velino, in provincia di Rieti, che quest’anno si terrà dal 19 aprile al 12 maggio. Ma la concentrazione delle proposte sarà soprattutto a cavallo dei ponti di primavera, dal 22 aprile al 1 maggio 2017.

Al centro dell’attenzione della manifestazione organizzata dal Gruppo Escursionistico Provincia di Roma (GEP) e dalla Organizzazione di Volontariato (OdV) valledesalto.it, con il Patrocinio di FederTrek, è l’Appennino centrale e la promozione degli itinerari di lunga percorrenza che attraversano le sue valli straordinarie e le splendide montagne: Sentiero Europeo E1Sentiero Italia, Via di Francesco, Cammino di Benedetto, Anello del Lago (Fucino), Cammino dei BrigantiCammino naturale dei Parchi.

Hanno dato il patrocinio all’iniziativa: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il  Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, il Parco Regionale Sirente Velino, la Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia.

 

PROMOZIONE DELLE AREE INTERNE E DEI PICCOLI BORGHI

Come la prima edizione, il Festival delle Valli è frutto di una visione coraggiosa e ambiziosa: rilanciare le aree interne e i borghi attraverso iniziative che hanno nel cammino la loro stella polare. Una esigenza e una missione che il Festival quest’anno sente in modo ancora più forte dopo la forte crisi sismica che ha colpito il Centro Italia, in un anno dichiarato dalle Nazioni Unite del “turismo sostenibile per lo sviluppo” e dal Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo dei “borghi d’Italia”.

Ed è con una intensa e variegata programmazione che ha preso corpo questa strategia di rilancio territoriale. Trenta le iniziative proposte dal Festival tra cui sei escursioni per le quali si sono attivate tre associazioni affiliate FederTrek: RICOMINCIO DA ME, CAMMINANDO CON  e il GEP.

 

UN PROGRAMMA RICCO E DIFFUSO

Ma oltre ai cammini nel programma figurano tante altre iniziative: mostre, visite archeologiche, concerti, giornate didattiche, ciclo escursioni, convegni, maratone, percorsi in canoa sul lago del Turano e poi non potevano mancare gli eventi legati alla promozione delle tradizioni eno-gastronomiche locali. Una ricchezza di manifestazioni diffuse e diversificate che costituisce un segnale chiaro contro il rischio di abbandono dell’Appennino centrale, con lo sguardo lontano verso una promozione dell’utilizzo delle più avanzate tecnologie per la messa in sicurezza e prevenzione sismica, per la realizzazione di moderne ed efficienti infrastrutture per l’informazione e per la fornitura di energia.

 

LE RETI DIGITALI PER I TERRITORI 

Gli itinerari di lunga percorrenza in centro Italia costituiscono il riferimento del Festival per collegare borghi, siti archeologici, monumenti, percorsi escursionistici, eventi culturali. Ma l’iniziativa è anche una proposta al passo con le esigenze di comunicazione e promozione del web. Ne sono convinti i promotori dell’iniziativa che considerano le reti digitali un necessario complemento degli itinerari. 

“Il Festival e’ centrato su due reti”, racconta Cesare Silvi, anima e coordinatore della iniziativa “quella fisica degli itinerari di lunga percorrenza che attraversano l’Appennino centrale e quella digitale dei siti web e dei social. Ma soprattutto attraverso il nuovo portale di valli e montagne dell’Appennino centrale www.vmcentroitalia.it.

 

GLI EVENTI DEL FESTIVAL DELLE VALLI

Per informazioni relative agli eventi del festival vai al link: http://www.vmcentroitalia.it/eventi/

 

ASSOCIAZIONI PROMOTRICI DEL FESTIVAL DELLE VALLI

Comitato Promozionale di Offeio (Valle del Salto)

Associazione di Promozione Sociale “Amici di Staffoli” (Valle del Salto)

Associazione italiana “RARE” (Valle del Salto) 

Associazione di Volontariato “valledelsalto.it” (Valle del Salto) 

Associazione di Promozione Sociale “Camminando Con”  (Valle del Turano) 

Associazione culturale “Biblioteca Di Mario” (Valle del Turano) 

Associazione culturale “Micciani Unita” (Valle del Velino) 

Associazione di Promozione Sociale Gruppo Escursionistico Provincia di Roma  

Itinerari Festival delle Valli


 Federtrek Comunicazione

stampa@federtrek.org – Ilariacanali@hotmail.com

 

 

A RADIO IMPEGNO si raccontano i cammini patrocinati da FederTrek 

Tanti appuntamenti e tanti cammini proposti da Federtrek a primavera. Ne abbiamo parlato a Radio Impegno nella lunga notte dedicata ai cammini andata in onda il 25 marzo scorso. Una maratona no stop in diretta da mezzanotte alle sette. Per ascoltare la rubrica dedicata ai cammini in programma e vedere il video vai al link:

FEDERTREK su RADIO IMPEGNO – gli eventi di Aprile-Maggio-Giugno 2017

In studio: Claudia Errico, MassimilianoAntonazzo, IlariaCanali, Claudia Berardi.

 

INTERVISTA CON KALABRIA TREKKING

collegamento in direttadalla Calabria, con l’associazioneKalabria Trekking

Al minuto 7,59 della diretta in radio:

FEDERTREK su RADIO IMPEGNO – gli eventi di Aprile-Maggio-Giugno 2017

Info Federtrek: www.federtrek.org

Radio Impegno: FM 97,7 www.radioimpegno.it

 

I cammini con FederTrek

– 25 aprile/1 maggio – FESTIVAL DELLE VALLI DEL SALTO, TURANO E VELINO –  con il GEP e CAMMINANDO CON – con IL PATROCINIO DI FEDERTREK. Con le sue molteplici manifestazioni, il Festival, all’inizio della primavera, vuole sollecitare l’impegno di tutti perché l’Appennino centrale non sia abbandonato, ma, con lo sguardo lontano, rivitalizzato attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie per la messa in sicurezza e prevenzione sismica, per la realizzazione di moderne ed efficienti infrastrutture per l’informazione e per la fornitura di energia.

-12 – 14 Maggio 2017 – FESTA DI PRIMAVERA nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Organizzato dalle associazioni GET e GEP, con il Patrocinio di Federtrek. Programma di itinerari e cammini a tema dedicati alla Valle delle in fiore (luogo simbolo di biodiversità e con maggiore concentrazione di orchidee spontanee d’Europa) e al risveglio primaverile dei luoghi geomorfologici rappresentativi del Parco N. (costa, fiume e montagna)

-14 maggio 2017 – APPIA DAY – Federtrek è nel comitato promotore della manifestazione. Tutti in festa per l’Appia Day, una manifestazione per la quale si prevede una mobilitazione di migliaia di persone e decine di associazioni nazionali e locali per riappropriarsi della Regina Viarum, il più suggestivo museo a cielo aperto del mondo.  Dall’alba al tramonto del 14 maggio decine di associazioni animeranno una festa straordinaria, organizzando iniziative no-stop per grandi e piccoli, per rilanciare il sogno di Antonio Cederna di un unico parco archeologico da Piazza Venezia ai Castelli Romani, insieme al GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette.

– 20-21 maggio 2017, IV Edizione di INSIEME SI PUO’ a Roiate. L’iniziativa si muove nel solco della partecipazione e dell’inclusione e ha l’obiettivo di diffondere l’abitudine alla camminata condivisa, coinvolgendo tutte le realtà, anche quelle più vulnerabili e svantaggiate o a rischio di emarginazione sociale.

– 2-4 Giugno 2017 – FESTA DELL’ESCURSIONISMO – Associazioni Gruppo Escursionisti d’Aspromonte e Kalabria Trekking con il patrocinio di FederTrek Escursionismo e Ambiente. Una tre giorni alla scoperta della Calabria…un viaggio nel cuore verde di una ragione spettacolare ricca di storia, cultura e bellezze naturali.


Federtrek Comunicazione

Ilaria Canali – www.federtrek.org

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Festa di primavera 2017 Federtrek _DEF-page-001

Dal 12 al 14 maggio si svolgerà la Festa di Primavera nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un cammino alla scoperta di uno degli itinerari naturalistici più interessanti per gli appassionati di botanica; il Parco Nazionale del Cilento nel momento magico del suo risveglio primaverile e la Valle delle Orchidee in fiore, luogo simbolo di biodiversità e con la maggiore concentrazione di orchidee spontanee d’Europa.

L’iniziativa, che ha ricevuto il Patrocinio da parte di FEDERTREK, è organizzata dal GRUPPO ESCURSIONISTICO VALLO DI DIANO in collaborazione con il GRUPPO ESCURSIONISTICO GEP e Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

 

 

 

 

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PROGRAMMA


12 MAGGIO ===> arrivo dei partecipanti e eventuale visita a scelta tra: centri storici e monumenti del Parco Nazionale del Cilento
Ore 20:00 cena tipica.

13 MAGGIO ===> mattina – si propongono 3 attività alternative:

  • A: escursione al Monte Cervati, faggete, montagna
  • B: escursione al Fiume Bussento-Affondatore di Vallivona e oasi WWF di Morigerati
  • C: escursione a piedi e in barca alla Costa degli Infreschi

> pomeriggio: eventuale attività integrativa a scelta tra visita culturale e aziende artigianali di prodotti tipici

> sera: rientro, festa con cena e serata in musica e balli della tradizione popolare ( tarantella, ecc)

14 MAGGIO ===> Escursione alla Valle delle Orchideeorchidee

> mattina: escursione nella Valle delle Orchidee ad ammirare il meraviglioso evento della fioritura delle orchidee spontanee

> pomeriggio: festa alla V.O. con pranzo a base di prodotti tipici, musica, balli e canti della tradizione popolare locale.

–           rientro verso le località di provenienza

INFORMAZIONI UTILI:

Il GET garantisce l’organizzazione e il supporto logistico per l’intero programma.

Le attività escursionistiche previste hanno un grado di difficoltà Facile/Medio e sono accessibili a chiunque abbia un livello minimo di preparazione fisica.

  • saranno visitate alcune aziende e piccole attività a carattere artigianale per la degustazione di prodotti tipici locali;
  • si consiglia la sistemazione in strutture ricettive con caratteristiche diverse dislocate sul territorio (ospitalità diffusa) a scelta tra: hotel e agriturismo.
  • Per i soci di Roma e zone limitrofe la Federtrek mette a disposizione un pullman (capienza 50 posti) che partirà Venerdì 12/05 da Roma Rebibbia (capolinea metro B), alle ore 15.

CONTRIBUTO SPESE DI PARTECIPAZIONE € 130,00 (a persona) comprensivo dei seguenti servizi :
*Viaggio a/r con pullman da Roma  e trasporto durante il programma
*2 Pernotti con prima colazione, 2 cene complete a base di prodotti tipici incluso le bevande, dolci e liquori tipici
*1 Sacchetto lunch per escursione ;
* Assistenza, guida e Assicurazione per tutta la durata dell’evento e serata in musica

***PRENOTAZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 30 Aprile 20017
Coordinate bonifico bancario per le prenotazioni ===>

IBAN IT 62/F/08154/76690/000200112681

PRESSO Banca del Cilento di Sassano…)
Intestato a : Gruppo Escursinistico Trekking Vallo di Diano

Causale : Prenotazione Festa di Primavera Valle Daino

Referenti per informazioni zona Lazio – Roma :

Alessia Cella ===> 3493116855
Marco Bailetti  ===> 3494058276

Info zona Cilento ===> Giancarlo Priante  3383095044

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FEDERTREK COMUNICAZIONE

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di PALERMO TODAY

Ben 160 chilometri alla scoperta delle perle rurali. Un percorso che si snoda attraverso tre province. Tre i Comuni palermitani interessati: Prizzi, Santa Cristina Gelae Castronovo di Sicilia. A giugno il primo cammino inaugurale

Foto di Ilaria Canali

Foto di Ilaria Canali

Lungo l’asse Agrigento-Palermo passa la “Magna via Francigena”, solcata per millenni da pellegrini e viaggiatori in età bizantina, islamica e alto medievale. Una sorta di Cammino di Santiago nostrano lungo ben 160 chilometri che collega la Balarm araba alla rocca di Agrigentum, attraverso antiche vie storiche e paesaggi cangianti, incrociando la via di transumanza nel territorio di Castronovo di Sicilia. Dopo secoli di abbandono, questa mattina nella sede della Curia Arcivescovile di Agrigento, è stato presentato il progetto che recupera e promuove questo suggestivo percorso che permetterà, a turisti e viandanti, di avventurarsi alla scoperta della Sicilia interna e delle sue perle rurali. A giugno il primo cammino inaugurale della Magna Via Francigena, anticipato da diverse “anteprime” promosse da guide ambientali escursionistiche che porteranno in giro camminatori ed appassionati. Per chi non se la sentisse di percorrere l’intero tracciato, il percorso è divisibile in otto tappe da 20-25 chilometri ciascuna. “Solo il procedere a passo lento permette di scoprire la vera bellezza – ha commentato il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento – Il pellegrino infatti possiede uno sguardo diverso, ‘in più’, che tanti turisti non hanno: possiede il cielo”.

Il progetto. Promosso dal Comune di Castronovo di Sicilia e dal partenariato diffuso di tredici Comuni, dalla diocesi di Agrigento e con il supporto dall’associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, gode del sostegno del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dall’assessorato al Turismo, sport e spettacolo della Regione Sicilia e punta alla valorizzazione della cultura degli itinerari di pellegrinaggio e cammino con il ripristino degli antichi percorsi di origine normanna, denominati francigeni. E’ aperto a tutti: turisti in cerca di emozioni, trekker che seguono un tracciato organizzato, sportivi, etnologi, collezionisti di pietre antiche, appassionati di chiese romaniche e chiunque voglia viaggiare a piedi. Un gruppo di ricercatori ha messo a sistema i lavori sulla viabilità storica dell’Isola dal periodo greco-romano a quello borbonico, concentrandosi su un momento specifico: l’arrivo dei cavalieri Normanni in Sicilia alla fine dell’XI secolo d.C. La collaborazione con i principali poli universitari nazionali ha permesso di approfondire lo studio bibliografico e cartografico del sistema stradale del periodo in questione, e di mappare il territorio, attraverso la collaborazione dei camminanti, alla ricerca di testimonianze, monumenti e resti visibili.

“Il percorso tocca tutta una serie di piccoli centri dove fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare di portare qualcuno a camminare – spiega Davide Comunale, dell’associazione Cammini Francigeni di Sicilia –  È un percorso che cerca di ritrovare un po’ le origini della nostra storia normanna e il nostro rapporto tra le componenti arabe e musulmane. Chi arrivando dall’estero o dal nord Italia si è ritrovato a camminare nel nostro percorso si è stupito nell’incontrare dei paesaggi che erano fuori dalle loro aspettative. I cammini francigeni – continua Comunale – sono cammini di resistenza, la resistenza della gente che vuole far conoscere il meglio del proprio territorio e investe energie perché ci crede”.

Il percorso. Tre le province attraversate: Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Già tredici i Comuni attrezzati per un percorso strutturato di accoglienza e di servizi dedicati a chi sceglie di incamminarsi lungo la Magna Via Francigena: al Comune capofila del progetto, Castronovo di Sicilia (Pa), si associano Agrigento, Cammarata (Ag), Comitini (Ag), Grotte (Ag), Joppolo Giancaxio (Ag), San Giovanni Gemini (Ag), Racalmuto (Ag), Campofranco (Cl), Sutera (Cl), Milena (Cl), Prizzi (Pa), Santa Cristina Gela (Pa). Centinaia i punti di interesse e i siti archeologici disseminati tra colline, alture e distese dell’entroterra, candidati ad essere patrimonio dell’umanità. La rete della “Magna Via Francigena” permette di scegliere tra l’accoglienza “pellegrina”, organizzata da parrocchie o associazioni sensibili ai temi del cammino che spesso mettono a disposizione i propri spazi con una semplice offerta libera, di pernottare nelle case dei “paesi albergo”, dove i privati aprono le porte delle proprie abitazioni con un prezzo calmierato e con un calore che raramente si riesce a trovare altrove, di usufruire degli ostelli della gioventù o dei classici bed and breakfast. Lungo il percorso anche agriturismi e hotel, per chi non vuole rinunciare ai servizi e alle comodità senza per questo sentirsi meno vicini allo spirito del Cammino.

“Siamo riusciti a creare la giusta sinergia tra una rete di comuni per valorizzare il territorio, – dichiara Francesco Onorato, sindaco del Comune di Castronovo di Sicilia  – mettendo insieme realtà anche molto distanti. Il nostro obiettivo è quello di riattivare il turismo religioso utilizzando al massimo la rete dell’albergo diffuso: abbiamo chiesto ai proprietari di case sfitte di metterle a disposizione per creare una nuova forma di accoglienza, di certo la preferita dai pellegrini.  Lungo l’intero percorso si trovano luoghi di ospitalità ed accoglienza che sono stati mappati e facilmente individuabili sul sito ufficiale della “Magna Via Francigena”, inoltre scaricando l’app mobile si potrà consultare la guida per approfondire le conoscenze sulla storia e la cultura dei luoghi e delle tappe del percorso.

La storia. La “Magna Via Francigena” permetteva, in origine, il collegamento dei porti principali con i centri di maggior grandezza: Palermo, prossima Capitale della Cultura per il 2018, come riferimento per la Spagna catalana e aragonese e per l’Italia continentale. Mazara del Vallo e Agrigento per l’Africa Settentrionale, Messina per quella centrale, l’Oriente e la Terra Santa. Negli atti e nei diplomi normanni appaiono indicati confini poderali, limiti territoriali o lasciti e donazioni alle varie abbazie e santuari che riportano il toponimo di megale odos, basilike odos, magna via, via regia. Un diploma normanno del 1096, scritto in greco, recita “Ten odon, ten megalen ten Fragkikon tou Kastronobou”, un’indicazione che ritroviamo in latino qualche decennio dopo come “magna via francigena castronobi”: una traduzione latina ordinata dall’Imperatrice reggente Costanza d’Altavilla, madre del futuro Imperatore Federico II di Svevia e Sicilia. Sono i Normanni quindi a definire nei propri documenti questa via, una via ‘francese’ chiamata ‘francigenam’ e allo stesso tempo ‘magnam’ per importanza e grandezza.

La credenziale e il Testimonium. Ai camminanti che presentano la “Credenziale del viandante”  timbrata viene concesso il Testimonium, quel documento che, proprio come la “Compostela” per il Cammino di Santiago, certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa. Nella tradizione storica questa pergamena era importantissima perché il pellegrino, tornato a casa dal Cammino, poteva dimostrare alle autorità ecclesiali, che avevano rilasciato la credenziale, che il pellegrinaggio era compiuto e il voto sciolto. “I pellegrini che avranno compiuto almeno 100 km dei Cammini Francigeni di Sicilia – spiega Don Giuseppe Pontillo, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Agrigento  –  potranno accedere al Testimonium dedicato alla Madonna Odigitria, la Madonna del buon cammino, realizzato lavorando all’immagine di un’icona portata in Italia dagli albanesi”.


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Federtrek Comunicazione

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La festa dell’altra neve 

Di Ilaria Canali

La neve e il suo magnifico silenzio. Non ce n’è un altro che valga il nome di silenzio, oltre quello della neve sul tetto e sulla terra.
Erri De Luca

 

La neve a 360 gradi non è quella dello sci. Al contrario. Il ritmo lento del cammino, con le ciaspole o senza, è l’approccio ideale per trovare un contatto autentico con la montagna di inverno. Parola da escursionisti.

Anche quest’anno FederTrek regala l’emozione di vivere la neve in un modo diverso e speciale grazie alla Festa dell’Altra Neve, dal 4 al 5 marzo, che si svolgerà in varie località del Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria e Calabria. Non più una sola location quindi, come nelle passate edizioni, ma una rete di iniziative, escursioni, ciaspolate, che animeranno alcune delle più belle località di montagna del nostro Paese.FESTA NEVE 2017 (1)

Nove sono le associazioni affiliate di FedeTrek che si sono mobilitate: il Movimento Tellurico, Il Cammino Possibile, Sentiero Verde, Geomont Abruzzo, Startrekk, GEP, APE Roma, A-Traverso, Ulteriore Prima.

Una attivazione forte e un gioco di squadra federativo per creare insieme una festa diffusa, accomunando territori lontani sotto un unico intento: lanciare il messaggio che il turismo invernale può vivere una nuova stagione di successi puntando alle attività escursionistiche per tutti.

Vediamo insieme le varie iniziative.

 

MOVIMENTO TELLURICO pexels-photo-24475

Il Movimento Tellurico propone la Camminata dell’Altra Neve Solidale. Due giornate, organizzate insieme al Presidente di FederTrek, Paolo Piacentini, articolate come segue:

5 marzo: al mattino spostamento a Macereto di Visso. Ciaspolata con partenza dall’azienda agricola di Marco Scolastici (m 1000 slm) per un breve circuito sull’altopiano ai piedi del Monte Bove. Insieme al gruppo, oltre a Paolo Piacentini, anche le resistenti di Ussita Patrizia e Valentina (veterinaria), alla quale verrà portato mangime secco per gli animali domestici che sono rimasti abbandonati in paese in seguito al trasferimento degli abitanti sulla costa.

INFORMAZIONI

Mail: movimentotellurico@gmail.com

www.movimentotellurico.it/movimento-tellurico/in-primo-piano

SENTIERO VERDE

CAMMINO POSSIBILE

GEOMONT ABRUZZOtree-sun-snow-85170

Le Associazioni Sentiero Verde e Cammino Possibile organizzano due giorni di Ciaspolate e di Sci di fondo nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. L’intenzione è cercare di dimostrare come si possa vivere la montagna in maniera “sostenibile” sia sotto il profilo “ambientale” che “economico”. Senza devastare il territorio con impianti fortemente impattanti e senza dipendere dai capricci del meteo. Il soggiorno sarà ad Opi, uno dei più bei Borghi d’Italia. Per le iscrizioni: AEV Marco Bailetti: marcobailetti@yahoo.it o 349 4058276 OPPURE AEV Silvano Bistoni 06 4450245 dalle 20 alle 22, 347 2920818 silvanobi@libero.it

INFORMAZIONI

Il Cammino Possibile: IL CAMMINO POSSIBILE-SITO INTERNET

Sentiero Verde: SENTIERO VERDE – SITO INTERNET

STARTREKKcold-snow-road-landscape

STARTREKK organizza nel cuore del Parco dei Monti Simbruini una facile escursione con le ciaspole (o con gli sci da fondo) per permettere a tutti di godere di queste entusiasmanti attività invernali. Il percorso parte da Campo dell’Osso per arrivare sul Monte Autore a quota 1853 m. L´escursione segue il percorso della strada che conduce alla seggiovia della Monna dell´Orso. Dopo il primo tratto in costante salita con una leggera pendenza, si arriva alla radura di Campo Minio dove sorge un piccolo osservatorio astronomico. Si giunge poi sino al magnifico balcone de “Le Vedute”. Da quì in breve si sale sulla vetta del Monte Autore, il più alto della provincia di Roma, punto panoramico con pochi eguali. Dal Monte Autore nonostante non sia una delle cime più elevate dell´Appennino, si gode di un panorama a 360° unico. Si contano tutte le cime principali dell´Appennino centrale, dal Terminillo ai Sibillini, dal Gran Sasso alla Majella, dal Monte Amiata in Toscana al vicino Velino! Ovviamente bello lo scorcio sui restanti Simbruini.

INFORMAZIONI

email a: info@startrekk.it

STARTREKK-SITO INTERNET

STARTREKK-FESTA ALTRA NEVE 2017

 

GEPpexels-photo-29890

Il Gruppo Escursionistico GEP organizza per il 5 Marzo il Pulman della Neve a Campo Felice. Una doppia escursione con le Ciaspole.

INFORMAZIONI 

GEP-ESCURSIONE ALTRA NEVE 2017

SITO INTERNET GEP

 

APEpexels-photo-38928

APE – Associazione Proletari Escursionisti organizza una escursione da Campo dell´Osso (1630 mt slm) a Monte Autore (1855 mt slm) nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

INFORMAZIONI

APE – FESTA ALTRA NEVE 2017

Email: aperoma.info@gmail.com

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L’associazione A-TRAVERSO propone una escursione in un percorso ad anello nella piana di Campaegli.

INFORMAZIONI

Email: email info@a-traverso.it .

A-TRAVERSO-FESTA ALTRA NEVE 2017

A-TRAVERSO SITO INTERNET

 

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L’associazione Ulteriore Prima ha deciso di organizzare un’escursione/ciaspolata in uno dei luoghi più belli della Calabria, il Parco Nazionale del Pollino, reso ancora più suggestivo,in questo periodo, dai suoi paesaggi innevati. Partendo da Colle dll’Impiso si raggiungerà il rifugio di Gaudolino situato sull’omonimo Colle tra il Monte Pollino e Serra del Prete.

INFORMAZIONI

ULTERIORE PRIMA-FESTA ALTRA NEVE 2017

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FEDERTREK COMUNICAZIONE

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itinerario07-800 appiamarchioaltaris-200x300di Ilaria Canali

Dal 19 al 26 marzo 2017 avrà luogo la Settimana del Camminare nel Parco dell’Appia Antica, una iniziativa a cura della associazione affiliata Federtrek Sentiero Verde.

Durante questo periodo saranno organizzate e offerte gratuitamente dalla associazione delle camminate lungo i percorsi nel Parco dell’Appia Antica in via Appia Antica 42 fino alla sede del Parco.

MOSTRA FOTOGRAFICA “IN VIAGGIO”

Nell sede del Parco sarà ospitata la mostra fotografica “IN VIAGGIO” , organizzata dal gruppo fotografico Walking Visions di Sentiero Verde, con il Patrocinio del Parco Regionale dell’Appia Antica. La mostra sarà aperta al pubblico ogni giorno  dalle 10 alle 18.

L’inaugurazione si terrà domenica 19 marzo, alle ore 11,00, inaugurazione che sarà anticipata e preparata da una passeggiata  nel parco che partirà alle ore  9,00 (appuntamento alla Metro Colli Albani) e si concluderà alle 11,00 nella sede della mostra.

VISITE

Negli altri giorni le visite guidate partiranno da punti diversi a seconda delle richieste dei gruppi.

Domenica 26 marzo si chiuderà la Settimana alle 18 e poi si proseguirà con una festa (esclusivamente su prenotazione al costo previsto di 18/25 euro) a partire dalle 19,30/20.

Autori della mostra di fotografia IN VIAGGIO, di WALKING VISIONS/SENTIERO VERDE16997714_10211648363714233_4583027474253622484_n 16998980_10211649883232220_7796864421499404603_n

Viviana Attili – Massimo Baroni – Raffaella Buonvino – Antonio Citti – Bruna De Amicis – Stefano Ferranti –  Luigi Giordani – Paola Mezzaroma – Ambra Pastore – Patrizia Pieri –  Anna Ritrovato –  MassimoTennenini – Heather Webster

INFO E PRENOTAZIONI: Per prenotarsi si deve chiamare il 333 3982685 o scrivere alla mail sentieroverde30@gmail.com specificando quanti sono i partecipanti e se hanno interessi specifici (naturalistici, archeologici, storici, ecc.)

 

 

Il gruppo fotografico “Walking visions” (Visioni in cammino) è nato il 1° ottobre 2011 nell’ambito dell’Associazione di Promozionelogosentieroverde Sociale “Sentiero Verde” affiliata a Federtrek, che si occupa principalmente di escursioni, trekking e viaggi. E’ sorto dall’esigenza, fortemente sentita da parte di alcuni di noi, di unire due nostre grandi passioni, il camminare e il fotografare. Il camminare concepito come puro gesto atletico, consistente soprattutto nel macinare chilometri e superare dislivelli, è in qualche misura riduttivo in quanto non consente l’osservazione approfondita dei luoghi e delle situazioni attraversate nel cammino. Allo stesso modo, un fotografo “pigro” che si accontenta degli stimoli più immediati e non ricerca (spostandosi, muovendosi, camminando) situazioni e sguardi nuovi, sarà destinato a perdere via via interesse e capacità di confrontarsi col mondo e con la sua vasta complessità. Le due attività – il fotografare e il camminare – sono, a nostro parere, del tutto complementari, nel senso che non solo si armonizzano fra loro, ma si rinforzano enormemente a vicenda. Uscire e guardare le cose con “occhio fotografico” aumenta la consapevolezza di ciò che ci circonda. L’occhio dell’obiettivo rivela dettagli inaspettati e coglie immagini inedite anche in luoghi già conosciuti, visti e rivisti più volte (variazioni di luce, condizioni climatiche, diverse angolazioni, ecc). D’altro canto, il fatto di essere in movimento attraverso luoghi sempre diversi stimola il desiderio di ricercare immagini memorabili e significative, che possano poi essere utilizzate, in un secondo momento, non solo per ricostruire l’itinerario, ma anche per rievocarne il fascino. Unendo questi due aspetti, si possono vivere le diverse esperienze che il viaggiare comporta con maggiore pienezza e in modo più profondo e consapevole. Fotografare viaggiando, se interpretato evitando l’eccessiva invadenza, può favorire l’incontro, la comunicazione, la conoscenza di persone, luoghi e culture. Può essere la chiave per penetrare situazioni ed eventi altrimenti inaccessibili (una festa, una cerimonia, un momento sportivo), naturalmente a patto che si rispettino la volontà e il diritto alla riservatezza delle persone interessate. Date queste premesse, era abbastanza prevedibile che la prima mostra organizzata dal gruppo (che è cresciuto man mano nel tempo) avrebbe riguardato il tema del Viaggio. Per iniziare comprendendo correttamente la varietà del percorso espositivo, però, sono necessarie alcune precisazioni. Ogni partecipante è stato invitato ad interpretare il tema nel modo più consono alle proprie caratteristiche individuali, che sono il frutto della storia e delle esperienze, fotografiche e non, di ciascuno di noi. Il tema del viaggio è stato quindi declinato in tredici modi diversi, che vanno dalla documentazione naturalistica al paesaggio, dal trekking urbano all’evocazione di paesi esotici, dal viaggio tra le nuvole al viaggio turistico vero e proprio, dal reportage all’itinerario onirico, in un caleidoscopio di visioni e punti di vista che – a nostro parere – costituisce la ricchezza e l’interesse di questa mostra. Confidiamo nella positiva accoglienza da parte del pubblico di questa nostra prima iniziativa, che potrà avere un seguito con altre simili in un prossimo futuro.

Stefano Ferranti Walking visions – Sentiero Verde

Federtrek Comunicazione

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Foto Veio Parcodi Ilaria Canali

Una rete tra le persone e le associazioni, ma anche una rete in senso virtuale, attraverso il web. Due strategie necessariamente complementari che insieme, e solo insieme, possono aiutare il Parco di Veio nella gestione e promozione del ricco patrimonio naturale e culturale che rappresenta.

E’ stato questo il senso e l’obiettivo del workshop, chiamato appunto “Il Parco in Rete”, che l’Ente Regionale Parco di Veio ha organizzato il 16 febbraio scorso presso l’Ostello del Parco di Veio, a Morlupo. Una giornata di confronto e approfondimento tra il personale del Parco, i volontari e i collaboratori, cui hanno partecipato oltre quaranta persone. Tra i presenti vi erano anche dei rappresentanti di FederTrek, Federazione nazionale escursionista che rappresenta 40 associazioni e che nel Parco di Veio promuove da anni numerose iniziative.

La giornata si è articolata su diversi tavoli tematici che hanno affrontato alcuni degli aspetti fondamentali e strategici per il futuro del parco: la manutenzione dei sentieri, che è il tema dei temi, la segnaletica, i punti informativi, l’organizzazione degli operatori, la gestione e il coordinamento degli eventi, delle visite guidate, delle iniziative turistiche.

E’ stato un incontro con un approccio operativo e coinvolgente, come racconta Fabio Marricchi dell’Ufficio stampa dell’Ente Parco, infatti “oltre ai tavoli, la condivisione tra i volontari e operatori si è sviluppata attraverso prove di team building all’esterno”.

Sul fronte della innovazione attraverso il digitale, è stata realizzata una prova di utilizzo della nuova app per smartphone ”VeioPark”,sviluppata da “Innovation Engineering” grazie a una progettazione europea e che è attualmente in fase di test. Sono diverse e interessanti le funzionalità di questa applicazione: oltre a camminare, si potrà “navigare” lungo i sentieri dei quali sarà segnalata l’altimetria, si potranno trovare i punti d’interesse, la ricettività e si potranno segnalare all’ente Parco le eventuali criticità riscontrate lungo i percorsi.

Ricordiamo che il Parco di Veio si estende per 15.000 ettari ed è un territorio ricco di beni storici e archeologici, oltre che paesaggistici. Tuttavia, con i suoi 99 chilometri di sentieri, tra cui la via Francigena, è un patrimonio naturale difficile da gestire. Partendo da questa consapevolezza, è stato avviato dal Parco da alcuni mesi il progetto “Adotta un sentiero”, con l’intento di costruire nuove alleanze in una strategia di difesa del territorio “a rete” e “dal basso”. Dall’avvio del progetto, circa il 90 per cento dei sentieri del Parco sono stati adottati.

Per informazioni sulla rete sentieristica, le mappe interattive e gli itinerari:  PARCO DI VEIO-SENTIERI

Per aderire al progetto “Adotta un sentiero” : PARCO DI VEIO – ADOTTA UN SENTIERO

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Federtrek Comunicazione

www.federtrek.org

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di Ilaria Canali

 

“In un’epoca di accelerazione, non c’è niente di più esilarante che andare piano. In un’epoca di distrazioni, non c’è niente di più lussuoso del prestare attenzione. E in un’epoca di movimento costante, niente è più urgente dello stare fermi. Quindi, partite pure per la vostra prossima vacanza a Parigi, Hawai, o New Orleans; scommetto che sarà bellissimo. Ma se volete tornare a casa vivi e pieni di speranza, in pace con il mondo, credo che potreste considerare di non andare da nessuna parte.”

Si chiudeva con queste parole la conferenza che Pico Iyer tenne nell’agosto del 2014 ai Ted Talks, intervento visualizzato da oltre 2 milioni e mezzo di persone. La missione dei Ted Talks (Technology Entertainment Design) può sintetizzarsi nello slogan ideas worth spreading” (idee che val la pena diffondere) e penso che l’approccio di Pico Iyer sia da promuovere anche tra chi, come i soci FederTrek, si occupa di cammini, escursioni e viaggi. Come camminatori appassionati, per essere davvero congruenti con i nostri presupposti, possiamo cercare di perseguire una filosofia del camminare che si abbini in modo armonico alla quiete, alla lentezza e alla consapevolezza.

Per quanto possa sembrare paradossale, Pico Iyer, viaggiatore instancabile dall’età di 9 anni e prolifico scrittore di viaggi, nella sua conferenza propone di imparare a fermarsi. Ha scritto al riguardo anche un libro, “L’arte della quiete, come viaggiare stando fermi” edito da Rizzoli nel 2015. Nella lingua originale, che è l’inglese, il titolo è “The art of stillness” e nella versione italiana è stato tradotto con “quiete” il vocabolo “stillness” che ha tuttavia anche il significato di immobilità. E credo che sarebbe stata più calzante proprio questa interpretazione, più forte. Perché, come vedrete, Pico Iyer non fa sconti e punta dritto al cuore della questione.

Chi di noi non ama fermarsi ogni tanto, trattenere la tentazione di fare foto e lasciare che gli occhi si prendano il loro tempo, dire no agli altri per dire sì a se stessi, ritagliarsi una pausa dal mnight-84286ondo con l’aria leggera dei puntini di sospensione quando vogliamo creare enfasi o attesa? “L’eleganza dei puntini di sospensione”, racconta Mauro Soldano “… nel giusto contesto, sembrano tracciare i tempi di un’apnea, quella di chi scrive, quella di chi, nella confusione di un’emozione, in mezzo a tutte le parole del mondo, non ne trova a sufficienza, o di adeguate. In quei puntini c’è tutto: tutto quello che vorresti sentirti dire e tutto quello che ti vorrebbe dire. Verosimilmente non sono e non saranno mai le stesse parole, ma suoneranno sempre allo stesso modo per tutti e due.

pexels-photo-134875Pico Iyer ci spiega come a volte sia necessario non andare da nessuna parte per scoprire dove si vuole arrivare. Tirare il freno può essere la strategia per non sentirci travolgere dall’ansia di perseguire gratificazioni che ci sembrano lontane e difficili. Come cantavano gli U2 in una delle loro canzoni più poetiche, si può anche correre per stare fermi (running to stand still). Quante volte ci succede?

Possiamo scoprire il desiderio di partire proprio assaporando l’attesa. Così come si mangia con appetito solo se abbiamo avuto la pazienza di lasciar crescere la fame dentro di noi. Sembra un ragionamento banale, ovvio e scontato, ma anche i viaggiatori instancabili devono saper prendere le distanze dalle loro mete per poter avere poi un passo più fermo e partire con più slancio. Tanto, come ci dice Pico, “nessun luogo è magico senza portarci lo sguardo giusto” e “il viaggio dà panorami meravigliosi, ma è solo stando fermo che si possono trasformare in visioni”.

Vivere e sopravvivere puntano in direzioni diverse e “preferirei di no è quello che, secondo Pico Iyer, dovremmo dire tutti di fronte al pericolo che lo stress si trasformi presto in un’epidemia globale, come rivelano le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Correre senza sosta può impedirci di vedere dove stiamo andando. La vera rivoluzione, l’unica in grado di dare all’esistenza un valore nuovo, è smettere di fare. E cominciare a essere.”

Cosa aggiungere?

Forse solo tre …

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PICO IYER – “THE ART OF STILLNESS”

Trascrizione integrale della conferenza

“Viaggio da una vita. Persino da bambino, calcolavo che fosse più economico andare in collegio in Inghilterra piuttosto che andare alla migliore scuola sotto casa dei miei in California. E così, già a 9 anni sorvolavo da solo, diverse volte all’anno, il Polo Nord, solo per andare a scuola. E naturalmente, più volavo, più mi piaceva volare, quindi la settimana dopo il diploma trovai lavoro come sguattero in modo da poter passare ogni stagione del mio 18° compleanno in un continente diverso. Poi, quasi inevitabilmente, diventai scrittore di viaggi unendo lavoro e passione. Cominciai ad avere la sensazione che se siete abbastanza fortunati da girare tra i lumi delle candele di un tempio tibetano o passeggiare sul lungomare de L’Avana con la musica che vi circonda, potete portare quei suoni, i cieli color cobalto e i lampi blu dell’oceano agli amici a casa, e portare un po’ di magia e chiarezza alla vostra vita. Solo che, come tutti sapete, una delle prime cose che si impara viaggiando è che nessun luogo è magico senza portarci lo sguardo giusto. Portate un uomo arrabbiato sull’Himalaya, e comincerà a lamentarsi del cibo. E ho scoperto che il modo migliore per sviluppare uno sguardo più attento e riconoscente era, stranamente, non andare da nessuna parte, restare “fermo”. Ovviamente, è restando fermi che molti di noi ottengono quello che desiderano e hanno bisogno nelle nostre vite accelerate: una pausa. Ma era anche l’unico modo che ho trovato per mettere ordine nelle mie esperienze e dare un senso al futuro e al passato. Quindi, con grande sorpresa, ho scoperto che fermarsi era emozionante quanto andare in Tibet o a Cuba. E con “non andare da nessuna parte”, intendo niente di più spaventoso del prendersi qualche minuto al giorno o qualche giorno a stagione, o persino, come fanno alcuni, qualche anno nella vita per stare fermi quanto basta a scoprire cosa ci commuove di più, a ricordare dove risiede la vera felicità, e a ricordare che talvolta vivere e sopravvivere puntano in direzioni diverse.

Naturalmente, questo è quello che ci hanno detto i saggi di ogni tradizione nei secoli. È un’idea antica. Più di 2000 anni fa, gli Stoici ci ricordavano che non è la nostra esperienza a costruire le nostre vite, ma come la usiamo. Immaginate che improvvisamente un uragano spazzi via la vostra città e riduca tutto in macerie. Un uomo è traumatizzato a vita. Un altro, magari suo fratello, si sente quasi liberato, e decide che è una grande opportunità per ricominciare da zero. Esattamente lo stesso evento, ma reazioni completamente diverse. Non c’è niente di buono o cattivo, come diceva Shakespeare in “Amleto”, è il pensiero a renderlo tale. Questa è stata la mia esperienza di viaggiatore. 24 anni fa ho fatto il viaggio più terribile, in Corea del Nord. È durato solo qualche giorno. Ma poi sono stato “fermo”, ci sono tornato con la mente, cercando di capirlo, di trovargli un posto nei miei pensieri, da 24 anni ormai e probabilmente continuerò per tutta la vita. Il viaggio, in altre parole, mi ha dato dei panorami meravigliosi, ma è solo stando fermo che posso trasformarli in visioni durature. Qualche volta penso che gran parte della nostra vita accada nelle nostre teste, nella memoria, nell’immaginazione, nell’interpretazione o nelle ipotesi, e se voglio veramente cambiare la mia vita farei meglio a cominciare a cambiare la mia mentalità. Niente di nuovo; ecco perché Shakespeare e gli Stoici ce lo dicevano secoli fa, ma a Shakespeare non toccava gestire 200 mail al giorno.Gli Stoici, per quanto ne so, non erano su Facebook. Sappiamo tutti che nelle nostre vite on-demand, una delle cose più on-demand siamo noi. Ovunque siamo, e in ogni momento, i nostri capi, gli spammer, i nostri genitori ci possono trovare. I sociologi hanno scoperto che negli ultimi anni gli Americani lavorano meno ore di 50 anni fa, ma hanno la sensazione di lavorare di più. Abbiamo sempre più apparecchi per risparmiare tempo, ma qualche volta, invece, il tempo sembra ridursi. È sempre più facile entrare in contatto con chi vive negli angoli più remoti del pianeta, ma qualche volta facendo questo perdiamo il contatto con noi stessi. Una delle mie più grandi sorprese da viaggiatore è stata scoprire che spesso sono esattamente le persone che più ci hanno permesso di arrivare ovunque a non avere intenzione di andare da nessuna parte. In altre parole, proprio quegli individui che hanno creato le tecnologie che scavalcano tanti limiti del vecchio, sono i più saggi nel fissare dei limiti, anche quando si tratta di tecnologia. Una volta sono andato alla sede di Google e ho visto tutto ciò di cui molti di voi sono al corrente; gli alberi in interno, i tappeti elastici, impiegati che dedicavano il 20 per cento dell’orario a scopi personali, così da far correre l’immaginazione. Ma quello che più mi ha stupito è che mentre aspettavo il mio badge, un Googler mi ha parlato del programma che stava per cominciare per insegnare a molti Googler che praticano Yoga a diventare insegnanti di Yoga, e l’altro Googler mi parlava del libro che stava per scrivere sul motore di ricerca interno, e sul modo in cui la scienza ha dimostrato empiricamente che stare fermi, o la meditazione, ci può portare a una salute migliore o a un pensiero più chiaro, ma anche all’intelligenza emotiva. Ho un altro amico nella Silicon Valley che è veramente uno degli oratori più eloquenti sulle recenti tecnologie, e uno dei fondatori della rivista Wired, Kevin Kelly. Kevin ha scritto il suo ultimo libro sulle recenti tecnologie senza uno smartphone o un laptop o una TV a casa. E come molti nella Silicon Valley, ce la mette tutta per osservare quello che chiamano il “sabato ebraico” da Internet, in cui per 24 o 48 ore a settimana vanno completamente offline per poter cogliere un senso dell’orientamento e le proporzioni necessarie quando tornano di nuovo online. L’unica cosa che forse la tecnologia non ci ha sempre dato è il senso di come usarla saggiamente. Parlando di sabato ebraico, guardate i Dieci Comandamenti —la parola “santo” compare una sola volta,ed è per il Sabato.Prendo la Torah, il libro sacro ebreo:il capitolo più lungo è sul Sabato. E sappiamo tutti che è uno dei lussi più grandi,lo spazio vuoto. In molte composizioni musicali è la pausa che dà all’opera la sua bellezza e la sua forma. Da scrittore, so che io cerco spesso di includere spazi vuoti sulla pagina in modo che il lettore possa completare i miei pensieri e le mie frasi e la sua immaginazione possa respirare.

Naturalmente, nel mondo fisico molti, se hanno le risorse, cercheranno di trovarsi un luogo in campagna, una seconda casa. Non ho mai iniziato a mettere da parte quelle risorse, ma qualche volta ricordo che quando voglio, posso avere una seconda casa nel tempo, se non nello spazio, solo prendendomi un giorno di riposo. Non è mai facile, certo, ogni volta che lo faccio, lo trascorro preoccupato del carico extra che mi piomberà addosso il giorno seguente. Talvolta penso che preferirei chiudere con carne, sesso o vino pur di continuare a controllare le mail. Ogni stagione cerco di prendermi tre giorni di riposo, ma una parte di me si sente ancora colpevole di lasciare indietro mia moglie e ignorare quelle apparentemente urgenti email dei miei capi e magari di perdermi una festa di compleanno di un amico. Ma non appena sono in un luogo di vera pace, mi rendo conto che è solo andando lì che avrò qualcosa di nuovo, creativo o gioioso da condividere con mia moglie, i miei capi o i miei amici. Altrimenti, sto solo imponendo loro il mio sfinimento, o la mia distrazione, che non è assolutamente un bene.

E così, a 29 anni ho deciso di reinventare la mia vita nell’ottica del non andare da nessuna parte. Una sera stavo tornando dall’ufficio, era passata la mezzanotte, ero in taxi verso Times Square, e improvvisamente mi sono reso conto che stavo correndo talmente tanto che non riuscivo a star dietro alla vita. E la mia vita di allora era più o meno quella che sognavo da ragazzo. Avevo amici interessanti e colleghi, avevo un bel appartamento tra Park Avenue e la 20 strada. Avevo un lavoro che mi appassionava come scrittore di cronaca internazionale; ma non riuscivo a prenderne le distanze a sufficienza da ascoltarmi mentre pensavo, o capire se ero veramente felice. Così, ho abbandonato la mia vita da sogno per un monolocale nelle stradine di Kyoto, in Giappone, che era il luogo che da tempo mi attirava misteriosamente. Anche da bambino guardavo un dipinto di Kyoto e avevo la sensazione di riconoscerlo; lo riconoscevo prima di metterci sopra gli occhi. Ma è anche, come sapete tutti, una bellissima città circondata da colline, con più di 2000 tempi e santuari, in cui la gente sta ferma da più di 800 anni. E poco dopo essermi trasferito lì, sono finito dove sono ancora adesso con mia moglie, e prima coi miei figli, in un bilocale nel bel mezzo del nulla in cui non abbiamo né bicicletta, né auto, né programmi TV comprensibili, e devo ancora sostenere i miei cari in quanto scrittore di viaggi e giornalista,quindi chiaramente non è l’ideale per il lavoro, per la vitalità culturale o per gli svaghi sociali. Ma mi sono reso conto che mi dà quello che più apprezzo, ossia giorni e ore. Non ho mai dovuto usare un cellulare. Non devo quasi mai guardare l’ora, e tutte le mattine quando mi alzo, il giorno si stende di fronte a me come un campo aperto. E quando la vita mi farà una delle sue cattive sorprese, come farà, più di una volta: quando un medico entrerà nella mia stanza con un’espressione seria o un’auto improvvisamente sbanderà davanti alla mia, in autostrada, so già, dentro di me, che sarà il tempo passato da fermo a sostenermi, molto più del tempo trascorso a correre per il Bhutan o per l’Isola di Pasqua.

Sarò sempre un viaggiatore — la mia vita ne dipende — ma una delle bellezze del viaggiare è che permette di portare quiete nel movimento e nel trambusto del mondo. Una volta sono salito su un aereo a Francoforte, in Germania, e una giovane donna tedesca si è seduta accanto a me e abbiamo iniziato a chiacchierare piacevolmente per una mezz’oretta, poi si è girata ed è rimasta ferma per 12 ore. Non ha acceso il video neanche una volta, non ha mai tirato fuori un libro, non ha neanche dormito, è solo rimasta ferma, e qualcosa, nella sua trasparenza e calma, mi si è rivelata. Oggi, ho notato, sempre più persone prendono deliberatamente delle misure per cercare di ritagliarsi uno spazio nella vita. Alcuni vanno in villaggi sperduti in cui spendono centinaia di dollari a notte per abbandonare cellulare e laptopalla reception all’arrivo. Alcune persone che conosco, prima di andare a dormire, invece di leggere i messaggi o guardare YouTube, spengono la luce e ascoltano musica, e noto che dormono molto meglio e si svegliano più riposati. Ho avuto la fortuna di guidare per le cupe montagne dietro Los Angeles, in cui il grande poeta e cantante Leonard Cohen, tanto amato in tutto il mondo, ha vissuto e lavorato per tanti anni come monaco a tempo pieno nel Mount Baldy Zen Center. Non mi ha del tutto sorpreso quando il disco pubblicato all’età di 77 anni, a cui ha dato deliberatamente il titolo poco sexy “Old Ideas”, è salito in cima alle classifiche in 17 paesi del mondo, è arrivato nella top cinque in altri nove. Qualcosa dentro di noi, credo, sta chiedendo a gran voce un senso di intimità e profondità che riceviamo da persone come questa, che si prendono il loro tempo e si sforzano di stare ferme. E credo che molti abbiano la sensazione, io di certo, che siamo a pochi centimetri da uno schermo gigante, rumoroso e affollato, che cambia ogni secondo: e quello schermo è la nostra vita. È solo facendo un passo indietro, e poi un altro indietro, e stando fermi, che possiamo iniziare a vedere il significato della tela e vedere il quadro completo. Alcuni lo fanno per noi, restando dove sono.

In un’epoca di accelerazione, non c’è niente di più esilarante che andare piano. In un’epoca di distrazioni,non c’è niente di più lussuoso del prestare attenzione. E in un’epoca di movimento costante, niente è più urgente dello stare fermi. Quindi, partite pure per la vostra prossima vacanza a Parigi, Hawai, o New Orleans; scommetto che sarà bellissimo. Ma se volete tornare a casa vivi e pieni di speranza, in pace con il mondo, credo che potreste considerare di non andare da nessuna parte.

Per il Ted Talk vai al link: http://www.ted.com/talks/pico_iyer_the_art_of_stillness?language=en