Articoli

di Ilaria Canali

Le parole sono importanti, e non credo di dover citare chi lo ha detto perché sicuramente lo sappiamo tutti. Aggiungo che le parole hanno un’anima e una forza che spesso ignoriamo. E hanno molto da insegnarci se solo ci prendiamo il tempo di esplorarle.

Prendiamo la parola “camminare”,  che racchiude la missione di FederTrek che, come si sa, promuove il cammino in tutte le sue declinazioni: che sia una escursione in montagna o una passeggiata urbana, il social trekking, gli  itinerari a chilometro zero, i percorsi insieme a persone in condizioni di disabilità.

Ma cosa significa esattamente “camminare” ?

E’ importante saperlo per noi di FederTrek, certo, ma penso sia interessante approfondire la questione in generale se, come scriveva Nietzsche,“Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”.

Ci soccorre nel nostro intento una ricerca pubblicata ieri nel post di un blog che si occupa proprio di parole  (https://unaparolaalgiorno.it.) e che riportiamo fedelmente.

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“cam-mi-nà-re (io cam-mì-no)

SIGNMuoversi a piedi; procedere; funzionare

derivato di cammino, dall’ipotetica voce del latino parlato camminus, di origine celtica.

 

Davanti a parole così comuni è importante non farsi sfuggire le osservazioni giuste.

Vediamo che ‘camminare’ (o meglio, ‘cammino’) appartiene al nutrito novero di termini che i Romani acquisirono dai Celti. Ovviamente i Romani disponevano già di termini che denotassero questo concetto, e in varie declinazioni: in latino il cammino-percorso era descritto dai termini gressusiter e cursus, l’atto del camminare dall’ambulatio, e il cammino-strada da via. Ma le affinità linguistiche coi Celti e gli stretti rapporti –pacifici e no – che ebbero con loro portarono all’inclusione di questo termine nel latino parlato. Il fuoco del cammino covò a lungo; e comparso nell’italiano degli albori prese un ruolo di primo piano, tanto che il camminare soverchia i latinissimi ‘ambulare’ e ‘incedere’.

 

Il camminare descrive l’atto consueto dello spostarsi a piedi – un atto basilare, che ha trovato brillanti trasposizioni figurate. Infatti diventa anche il procedere (il progetto cammina nonostante le difficoltà, è un po’ che gli affari non camminano come un tempo) e il funzionare (l’orologio non cammina più).
La logica che le regola è pulita e splendida: un andare avanti vitale.

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(Luigi Pirandello, Lazzaro, excipit)

 

DIEGO Tu, ora mi parli così?

LUCIO Sì; perché tu risorga dalla tua morte, padre. Tu avevi chiuso gli occhi alla vita, credendo di dover vedere l’altra di là. […] Dio ti fa ora riaprire gli occhi per questa che è Sua, perché tu la viva […]

DIEGO Io? […] E tutto il male che ho fatto…

LUCIO Me l’assumo io, padre, e lo riscatto! Se ora questo tuo male io l’accetto, e lo sento, lo sento […] come un bene per me, questo è Dio, vedi? […]

DIEGO Che debbo fare?

LUCIO Vivere, padre: […] alzati e cammina, cammina nella vita.

 

Si parla sempre delle domande di Pirandello, ma raramente ci si preoccupa delle sue risposte. Eppure, poco prima di morire, l’autore ha proposto in un’intervista questa soluzione: “Solo dall’amore che comprende, e sa tenere il giusto mezzo […] fra forma e vita, è risolto il conflitto.”

In particolare Pirandello ha sviluppato quest’ipotesi in “Lazzaro”, una delle sue ultime opere teatrali. Protagonista è una famiglia di campagna: il padre (DIEGO) è un uomo dogmatico, che incarna la forma nel suo aspetto più rigido e mortifero. La madre, al contrario, vive in completa armonia con la natura, abbandonandosi agli eventi.

Sono due universi separati, ma il figlio Lucio riesce miracolosamente a riunirli. Dalla madre prende la capacità di vivere il presente con pienezza. Dal padre, invece, la profondità spirituale e morale, necessaria per vivere con consapevolezza e in pace con gli altri.

Lucio quindi valorizza il bene dovunque, e riscatta il male attraverso il perdono. E proprio nei legami così ristabiliti, secondo Pirandello, si può sperimentare la presenza di «Dio» (inteso in senso cristiano-panteistico).

L’autore ci presenta così la carità come l’aspetto più divino dell’uomo, capace di operare una vera rinascita. La citazione “Alzati e cammina” allude naturalmente ai vangeli, ma è anche una perfetta descrizione del miracolo di Lucio: la staticità del padre recupera movimento, mentre il flusso vitale della madre assume una direzione.

“Uno, nessuno e centomila” ci mette davanti a una scelta drammatica: o un’identità che imprigiona, o la pura e inconsapevole esistenza. Qui si apre forse una terza via: trovare se stessi nel rapporto d’amore con un altro.

Del resto, anche Martin Buber (filosofo contemporaneo a Pirandello) scrisse che la vera “casa” dell’uomo non è un luogo statico. Al contrario, è proprio la dimensione interpersonale, “l’essere tra”: dunque la “casa” è in realtà un “cammino”, da percorrere insieme.

 

Autore: Con Lucia Masetti, giovanissima laureanda in filologia moderna, ogni lunedì apriremo uno scorcio letterario sulla parola del giorno.

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Ilaria Canali

Federtrek Comunicazione

 

UN VIAGGIO A PIEDI DA CHIA A BRUXELLES – PAESE EUROPA

IMG_7867 [800x600]Progetto “Paese Europa”

con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Comune di Soriano nel Cimino e del Cai di Viterbo.

Tutta Europa è Paese e percorribile a piedi

L’Europa è Paese in quanto area geografica

L’Europa è Paese in quanto Paesaggio

L’Europa è Paese in quanto costituita di piccoli centri abitati

Da Chia (frazione di Soriano nel Cimino, sede di Ammappalitalia) al Parlamento Europeo di Bruxelles: una mappatura di 2400 km a piedi e con il cane che attraversa alcuni paesi della Comunità Europea.

Descrizione dell’iniziativa

Marco Saverio Loperfido, Marina Vincenti e il cane Bricco (denominati I postini di una volta), si metteranno in cammino, nel maggio del 2017, per mappare una nuova via a piedi che da Chia arriverà a Bruxelles, passando per Todi, Venezia, Belluno, Innsbruck, Strasburgo e Lussemburgo. Le vie individuate saranno esclusivamente sentieri e strade secondarie, passeranno per borghi e città e si potranno intersecare con itinerari già esistenti, come la Via Romea, La Via di San Francesco, la Monaco-Venezia.

Mappare significa descrivere l’itinerario giorno per giorno, fotografare i Beni Culturali ed il paesaggio, creare il tracciato gps, raccogliere informazioni da condividere sulla piattaforma www.ammappalitalia.it, riflettere sul camminare e sull’esperienza del viaggiare con il cane al seguito. I luoghi di sosta saranno i paesi italiani e stranieri, che diventeranno così nodi di una rete. I viaggiatori, ospiti dei comuni o di associazioni locali che il percorso incontrerà, terranno conferenze spiegando il progetto di mappatura on-line, le proprie esperienze nei giorni di cammino e la bellezza del camminare a piedi attraverso letture, proiezioni e suggestioni di antichi viaggiatori. Saranno partecipi di iniziative culturali che si occupano della percorribilità del territorio a piedi.

I Postini di una volta, oltre a svolgere la mappatura dell’itinerario, avranno il compito di portare a mano al Parlamento Europeo, le riflessioni delle associazioni e dei singoli cittadini incontrati lungo la via, che abbiano come tema il turismo e lo sviluppo sano dei territori.

Perché è importante “ammappare/attraversare” un territorio a piedi

Percorrere un territorio a piedi significa, come prima e fondamentale cosa, entrare in uno stretto contatto con esso, rendersi conto della maniera in cui fu vissuto per millenni, scoprire dinamicamente la prospettiva paesistica attraverso cui fu interpretato dagli uomini. Il paesaggio infatti, termine che deriva dal francese paysage e dal termine italiano paese, altro non è che una “zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle azioni di fattori naturali e/o culturali” (Convenzione europea del paesaggio, Articolo 1). Non esiste altro modo dunque per tutelare il paesaggio e per promuoverne la conoscenza se non quella di creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi nei territori stessi, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.

Ammappare un territorio significa salvaguardare le strade sterrate che attraversano da secoli le campagne, incentivarne l’utilizzo per il turismo ma anche per brevi spostamenti da parte degli abitanti locali.

Ammappare un territorio significa tenerlo sotto controllo, monitorarlo. Sempre più spesso, proprio perché le strade sterrate e le campagne sono abbandonate, diventano luogo ideale per discariche abusive e scempi edilizi.

Ammappare un percorso tra un paese e l’altro significa ridare ai borghi il ruolo storico e sociale che da sempre hanno, ovvero di essere isole di civiltà tra la selvatichezza e l’ostilità della natura. Un percorso che passa da un paese all’altro è infatti una parentesi avventurosa, al termine della quale si rientra piacevolmente nel consorzio umano, accogliente e ordinato. Significa dunque utilizzare i paesi come luoghi di ospitalità vera e propria, luoghi di posta, dove riposarsi, rifocillarsi, trovare tranquillità dal viaggio. Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale. Molto più dei semplici sentieri per turisti (che partono da un punto e arrivano in un altro per poi tornare alla macchina parcheggiata), i percorsi che si snodano da paese a paese non sono caratterizzati solamente dall’ottica turistica, ma creano le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario.

L’esperienza di un lungo viaggio con cane al seguito

I due camminatori saranno accompagnati nel loro viaggio dal cane Bricco. Questo significherà nuove esperienze e un differente modo di relazionarsi al viaggio, al territorio e all’esperienza stessa della mappatura. Cosa comporta avere un cane al seguito in un lungo viaggio? Quali sono le sensazioni che si sentono, le difficoltà e le gioie che si provano? Tutto questo bagaglio di informazioni sarà appuntato e descritto in un diario giornaliero, che si prefigge l’obiettivo di approfondire il particolare rapporto che intercorre tra uomo, cane e viaggio. Si creeranno in questo modo delle speciali schede per il viaggio con il cane, relative alla difficoltà e ai suggerimenti.

La documentazione sonora

Durante il cammino i viaggiatori si occuperanno di raccogliere materiale audio tramite strumentazione adeguata. Il materiale sarà a carattere naturalistico e antropologico: cambiano i territori, cambia il suono degli elementi, l’atmosfera, i dialetti. Le informazioni raccolte (e georeferenziate) potranno essere utilizzate per mostre, convegni, progetti e mappature. Per questo motivo i viaggiatori saranno coadiuvati dall’esperienza di Alfonso Prota, esploratore del mondo delle mappe e del suono, del teatro e dell’illustrazione, della cartografia e del paesaggio.

La collaborazione con Amavido.de

Amavido è una piattaforma per il Turismo Sostenibile. Leggiamo dal sito del progetto: “[…]nella piccola dimensione di borghi e paesi esiste ancora la possibilità di una vita semplice e tranquilla. Questa dimensione per noi è una grande fonte d’ispirazione. Attraverso il progetto amavido vogliamo dare a tutti voi la possibilità di sperimentare e godere delle piccole gioie e meraviglie che questi luoghi magici e fuori dal tempo sanno regalare. Luoghi che hanno bisogno di tutta la nostra attenzione e cura per non rischiare uno spopolamento totale o la perdita del loro patrimonio. […] Sogniamo di riportare in vita luoghi dimenticati e tradizioni uniche e meravigliose. Per noi è importante scoprire nuove tradizioni, renderle visibili, fare nuovi incontri e realizzare interessanti scambi culturali. Vogliamo rendere visibile l’invisibile, mostrando alloggi e attività uniche e personalizzate. Vogliamo spingere le comunità locali a presentare su Amavido nuove idee e possibili attività. Vogliamo aiutare a ravvivare borghi a rischio di spopolamento e abbandono. Giovani che vorrebbero rientrare nel proprio luogo d’origine con nuove prospettive di lavoro. Amavido sogna di diventare una piattaforma internazionale di turismo sostenibile per ispirare e unire persone di culture diverse”.

Ammappalitalia ed Amavido sono dunque animati dalla stessa filosofia, da qui la naturale collaborazione. Ammappalitalia si occupa di trovare, mappare e condividere le strade che uniscono borghi dimenticati; Amavido di trovare, mappare e condividere alloggi e realtà che abbiano determinati valori, come la convivialità, la tradizione locale e la sostenibilità ambientale.

Durante il viaggio che li porterà a Bruxelles Marco e Marina saranno dei veri e propri scout in perlustrazione per Amavido, identificando e comunicando quelle realtà in sintonia con la visione del turismo appena illustrata.

Ammappalitalia e Wwoof, ovvero le VieWwoof

Ammappalitalia e Wwoof Italia collaborano da anni in un progetto denominato VieWwoof. Attraverso la mappatura di itinerari da percorrere a piedi, in bicicletta e con animali, VieWwoof crea una rete che collega le fattorie associate al Wwoof fra loro, con il trasporto pubblico e con i centri abitati. Le VieWwoof archiviate su Ammappalitalia, dal maggio 2014 a oggi, sono 120, in 13 regioni. In prospettiva il reticolo si estenderà capillarmente creando una rete di mobilità alternativa ai trasporto motorizzato privato, complementare agli itinerari turistici, ricreativi, sportivi o spirituali: un’infrastruttura al servizio di forme di economia, società e lavoro più sostenibili e cooperative di quelle oggi dominanti.

Il viaggio “Paese Europa”è un ulteriore momento di questo “cammino” svolto insieme dalle due associazioni. Le fattorie italiane che si trovano lungo il tracciato identificato da Marco, Marina sono ben 16. Verranno tutte contattate e se daranno la loro disponibilità verranno incluse nelle nuove mappature, fornendo appoggio, sostegno e un alloggio ai viaggiatori di passaggio.

Ma il Wwoof è innanzitutto una realtà internazionale, dunque Wwoof Italia aiuterà “Paese Europa” anche al di fuori dei confini nazionali, facendo conoscere il percorso e promuovendo ospitalità. E, perché no, questa potrebbe essere anche l’occasione per incentivare l’avvio di un VieWwoof International.

Perché andiamo a piedi a Bruxelles?

Noi saremmo pure andati a Roma, in effetti. Da Chia, provincia di Viterbo, uscendo di casa con gli zaini ci saremmo incamminati per Gallese il primo giorno, il secondo per Sant’Oreste, il terzo saremmo arrivati a Monterotondo e il quarto a Piazza Navona a Roma. 80 chilometri e basta, un percorso bello e piacevole. Ma purtroppo Roma ha smesso di essere ormai da tempo la meta che fa per noi, lì non si prendono più decisioni fondamentali e noi abbiamo ancora l’ambizione di poter portare messaggi importanti. Il vero centro, da quello che ci dicono, si trova più lontano, ovvero a Bruxelles e dunque a noi ci tocca prendere gli stessi zaini di cui sopra e incamminarci per ben 2400 km.

Sicuramente vi starete chiedendo: ma perché non spedire questi messaggi per mail? Ecco proprio questa è la nostra presunzione, cioè pensare che a volte la forma riesca a plasmare i contenuti e che un messaggio, proprio perché portato a mano con un viaggio di sei mesi alle spalle, diventi lentamente più autorevole agli occhi di chi dovrebbe leggerlo. Non solo. Sarà lo stesso messaggio a prendere forma insieme al cammino perché in questo lasso di tempo noi ci imbatteremo in persone e associazioni, e chiederemo a chi opera per il proprio territorio di dirci cosa vogliono che arrivi a Bruxelles grazie a noi. Saremo dei postini, ma dei postini di una volta, che vanno di casa in casa, di paese in paese, molto lentamente, a raccogliere le riflessioni di chi veramente conosce ciò di cui parla: i boschi, lo stato delle strade di campagna, dei fiumi, dei torrenti; passeremo da chi sa il vero motivo per cui la tutela del paesaggio è, per adesso, solo una vuota e retorica frase; da chi conosce l’inghippo burocratico per cui non riesce a fare ciò che dovrebbe per il proprio paese o frazione; da chi, volontariamente, ripulisce i rifiuti delle discariche abusive e vi saprà spiegare esattamente il malsano processo per cui deve ritornare ogni anno di nuovo a ripulire.

Cara Bruxelles non aspettarti un documento sistematico e ben incasellato. Noi ti porteremo un mazzo di fogli sgualciti, forse alcuni saranno anche scritti a mano, con diversi stili e prospettive. Non aspettarti un progetto compiuto e coerente. A quello ci dovrai pensare tu. Noi ti porteremo una fetta di Europa sporca di fango e cioccolata, ma non perché passeremo in Svizzera (lo sappiamo che la Svizzera non fa parte dell’Unione Europea, un minimo ci siamo informati) ma perché la cioccolata è tanto cara al camminatore e ogni suo foglio prima o poi ci si imbratta. 

Noi dunque porteremo a piedi a Bruxelles tutti i detriti che il nostro scorrere a valle verso di te racimolerà. Lo facciamo anche per sentirci in primis noi stessi più europei. Da qui proprio non ce la facciamo. Ci risulta difficile anche prendendo l’aereo e catapultandoci in un istante a Parigi, Berlino, Madrid. Forse siamo stati veramente europei solo quando facevamo l’Interrail da giovani e come matti prendevamo i treni di notte per non pagare gli alberghi; o come quando abbiamo studiato per anni con l’Erasmus e abbiamo ascoltato decine di lingue diverse. D’altronde se un’idea di Europa si è formata nel tempo, e oggi è possibile spenderla, è perché per centinaia di anni il vecchio continente è stato percorso in lungo e in largo da mercanti, pellegrini ed artisti. E come pensi che abbiano viaggiato perlopiù costoro? A piedi. 

A piedi si riesce a capire veramente come un dialetto si trasformi in un altro e infine cambi in lingua; a piedi si comprende cosa crea la continuità, come un paesaggio sfumi nell’altro e perché quel fiume o quella strada abbiano cementato insieme, come fanno le radici per un terreno, quelle genti così lontane tra loro e dunque differenti. L’avresti mai immaginato che non è la velocità ad unire bensì la lentezza? 

Cara Europa ti hanno fatto credere che una moneta sarebbe servita a farci sentire tuoi figli ed invece tu eri più viva ed operante quando avevamo monete diverse, perché l’importante è scambiarcele per mano. Eri più viva quando eri nel mentre del guado, in quel processo in cui si fatica ad andare avanti, che adesso che riposi beata nel cielo astratto delle parole catodiche.

Insomma: noi c’incamminiamo per Bruxelles per realizzare davvero come questa città non stia lassù, in alto a sinistra nella mappa d’Europa, ma all’orizzonte e sotto la curvatura della terra. Lo facciamo per noi, ma crediamo che possa avere un’utilità anche per te. Non abbiamo nemmeno paura che tu al nostro arrivo non esisterai più, perché crollata sotto i colpi dell’ennesimo exit. L’Europa di cui parliamo noi, quella per la quale vale la pena mettersi in cammino e farsi venire le vesciche, è più antica delle scelte politiche, perché afferisce all’essenza dell’essere umano: l’incontro.
Dunque noi ti veniamo incontro e ce la prendiamo anche molto comoda. La strada che faremo è nuova, la mapperemo per intero, affinché si possa ripercorrere. La strada che faremo passa per Venezia, perché così ci piace, oltrepassa le Alpi nella splendida zona della Carnia, giunge nelle valli glaciali dell’Austria e prosegue per la Foresta Nera tedesca. Risale una parte della valle del Reno e svolta a nord-ovest per entrare in Lussemburgo e infine in Belgio. Non è la via più corta. Innanzitutto perché il nostro obiettivo è quello di vedere l’Europa, non di arrivare. Tu sei solo un pretesto, come queste intenzioni su carta. Il viaggio sarà l’essenza del messaggio.
Adesso scusaci ma dobbiamo andare. È opportuno per noi far coincidere le parole coi fatti e questo un po’ ci elettrizza. Perdona l’arroganza del nostro tono, ma un po’ di diffidenza verso il proprio obiettivo bisogna pur mantenerla. Uno dei nostri più grandi internazionalisti diceva: “Il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà”. Non crediamo che si possa parlare senza agire e poi così nemmeno ci piace. Lo zaino non è mai pronto fino in fondo, ma noi stiamo per partire lo stesso.

La lettera in cammino, da consegnare alle associazioni lungo la via

“E’ una legge che vi sarà spiegata lassù: nessun accampamento deve mai restare vuoto per più di un giorno. Senza dubbio la carovana precedente ha lasciato qui una o due persone e aspettava il nostro arrivo per proseguire. Ci hanno visti venire da lontano e sono partiti subito. Confermeremo loro il nostro arrivo e intanto vi mostrerò l’inizio del sentiero”.

 Da “Il Monte Analogo”, di René Daumal

Chiediamo alle Associazioni che si occupano di territorio, paesaggio, ambiente e mobilità sostenibile, di affidarci le loro riflessioni e le loro esperienze concrete, affinché noi le possiamo portare al Parlamento Europeo e consegnarle a mano, dopo averle portate a piedi, in un unico documento denominato “Lettera in cammino”.

Per riflessioni ed esperienze concrete intendiamo le reali problematiche che avete riscontrato nel vostro lavoro associativo. Più il vostro scritto sarà astratto e generico più sembrerà teorico e già sentito. Vi chiediamo perciò di parlarci delle vostre condizionidi volontari, delle vostre maturateconsapevolezze, degli esempitangibili e documentati dei vostri successi e dei vostri fallimenti. Non vogliamo portare un documento che parli di massimi sistemi, bensì vorremmo farci carico di un fascicolo di storie di vita associativa, scritto da agguerriti operatori in prima linea, non già da occhialuti compilatori di bandi europei.

Lo spirito che dovrà animare le vostre parole potrà anche essere quello della denuncia, purché sia libera e costruttiva. Non dimenticatevi di inserire le vostre idee, quelle in cui credete, che siano idee per uno sviluppo sano del territorio o progetti già sperimentati e di successo. Non abbiate paura a parlare del vostro piccolo ambito di competenza, ogni grande Unione è pur sempre la somma di tante minuscole realtà. Allegate una breve descrizione delle vostre attività.

Per stilare queste riflessioni ci vuole tempo e impegno, lo sappiamo, dopotutto bisogna mettersi a ragionare e a scrivere. Ma noi crediamo nella sua importanza e siamo sicuri che ne valga la pena.

Se collaboreremo nella stesura di questo documento arriveremo tutti assieme a Bruxelles, in carne ed ossa, non solo noi di Ammappalitalia e non tanto con supposizioni o con facili critiche, quanto con i nostri aneddoti e la nostra saggezza.

“Noi di Ammappalitalia ci stiamo per mettere in cammino. Anzi potrà capitare che mentre leggerete queste righe già lo saremo da un po’. Andiamo lontano e ci mettiamo del tempo. Incontreremo molte persone, tanto che il nostro percorso, oltre che dai passi e dai sentieri, ci sembrerà fatto di incontri. Vogliamo portarli con noi. La “lettera in cammino” è come una carovana di persone, tutte quelle che abbiamo incontrato”.

Ma chi sono i Postini di una volta?

Marco Saverio Loperfido (mappatore del viaggio) si occupa di attività culturali nella provincia di Viterbo come responsabile della sezione spettacoli del Gruppo Archeologico Roccaltìa (iscritto al GAI) e come presidente del Gruppo Roccaltìa Musica Teatro, una compagnia che si batte per la rivalutazione del territorio attraverso il teatro-natura. La sua tesi di dottorato ha avuto come tema la Provincia di Viterbo e il fenomeno della migrazione, producendo una pubblicazione “La morte altrove. Il migrante al termine del viaggio” Aracne Editrice, 2013. Partecipa attivamente al “Progetto del Laboratorio Pluralismo Culturale (PLUC)” dell’università di RomaTre, dove è ricercatore e cultore della materia. Ideatore e curatore del progetto www.ammappalitalia.it ha pubblicato guide di viaggi a piedi ed è Guida Ambientale Escursionistica (AIGAE).

Marina Vincenti (fotografa del viaggio) si diploma in “Interior & Industrial Design” all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie dove ha seguito un corso di fotografia “architettonica e still life”. Approfondisce la sua passione per le foto partecipando ad un corso di “Lumen Printing” a cura del fotografo Marco Scataglini e attraverso un corso teorico-pratico di fotografia naturalistica a cura di Alessandro Zocchi. Prosegue gli studi al fianco della fotografa Lietta Granato. Reporter per il sito Ammappalitalia.it dal maggio 2014.

Bricco (mascotte del viaggio) è un trovatello di circa due anni, per metà setter e per metà non si sa, dagli occhi marroni e buoni. Adora i sentieri ed i boschi, memore forse del suo passato di cane da caccia. Ma perché allora è stato abbandonato? Forse non amava gli spari dei cacciatori? Forse era poco efficiente? O forse aveva solo voglia di incontrare Marco e Marina e fare con loro il viaggio fino a Bruxelles?

Link utili delle esperienze precedenti

Giro della Tuscia in 80 giorni: http://www.ammappalitalia.it/il-giro-della-tuscia-in-80-giorni/

Umbria: passaggi a sud-ovest: http://www.ammappalitalia.it/umbria-passaggi-a-sud-ovest/

Video di Ammappalitalia: https://vimeo.com/125278580

Video 2 di Ammappalitalia: https://vimeo.com/112428478

VieWwoof (vie per unire le fattorie italiane): http://www.ammappalitalia.it/viewwoof/

Concorso per la migliore mappatura: http://www.ammappalitalia.it/concorso-per-la-migliore-ammappatura/

Obiettivi del progetto:

Paese Europa è un tentativo di cambiare ottica sull’Europa. Vogliamo vederla attraverso lo sguardo lento di chi cammina; vogliamo viverla passo passo; vogliamo incontrare gli europei e conoscere il territorio millimetricamente; vogliamo promuovere un’Europa senza frontiere.

Mappare inoltre, come serie di attività produttive e culturali, è senza dubbio una buona pratica: lo sguardo di chi cammina è aperto alla conoscenza storica, antropologica, visiva, sociologica del territorio attraversato. I Postini di una volta annoteranno tutto questo nel sito e nel blog Paese Europa. Porteranno al Parlamento Europeo nuove proposte ideate nel tempo e con l’esperienza del sito Ammappalitalia.

L’itinerario e le date

Prima fase: Maggio – Luglio 2017

1 maggio 2017: Chia – Mugnano – Attigliano – Lugnano in Teverina

2 maggio: Lugnano in Teverina – Parco Energie Rinnovabili

3 maggio: Parco Energie Rinnovabili – Santa Restituta

4 maggio: Santa Restituta – Todi

5 maggio Todi – San Terenziano

6 maggio: Riposo

7 maggio: San Terenziano – Pomonte

8 maggio: Pomonte – Collemancio

9 maggio: Collemancio – Passaggio

10 maggio: Passaggio – Bastia Umbra

11 maggio: Bastia Umbra – Torchiagina

12 maggio: Torchiagina – Lago di Valfabbrica

13 maggio: Riposo

14 maggio: Lago di Valfabbrica – Oasi Verde Mengara

15 maggio: Oasi verde Mengara – Monteleto

16 maggio: Monteleto – Ca’ Tecchie

17 maggio: Ca’ tecchie – Bacciardi

18 maggio: Riposo

19 maggio: Bacciardi – Urbania

20 maggio: Urbania – Pieve di Cagna

21 maggio: Pieve di Cagna – Mercatino Conca

22 maggio: Mercatino Conca – San Marino

23 maggio: Riposo

24 maggio: San Marino – Sant’Arcangelo di Romagna

25 maggio: Sant’Arcangelo di Romagna – Savignano sul Rubicone – Gambettola

26 maggio: Gambettola – Cervia

27 maggio: Cervia – Ravenna

28 maggio: Riposo

29 maggio: Ravenna – Casalborsetti

30 maggio: Casalborsetti – Comacchio

31 maggio: Comacchio – Lido di Volano

1 giugno: Lido di Volano – Codigoro

2 giugno: Codigoro – Mesola

3 giugno: Mesola – Porto Viro

4 giugno: Porto Viro – Chioggia

5 giugno: Riposo

6 giugno: Chioggia – Alberoni

7 giugno: Riposo

8 giugno: Alberoni – Venezia

9 giugno: Riposo

10 giugno: Venezia – Jesolo

11 giugno: Jesolo – San Donà di Piave

12 giugno: San Donà di Piave – Sant’Andrea di Barbarana

13 giugno: San’Andrea di Barbarana – Maserada sul Piave

14 giugno: Maserada sul Piave – Colfosco

15 giugno: Colfosco – Collalto

16 giugno Riposo

17 giugno: Collalto – Refrontolo

18 giugno: Rerontolo – Prapian

19 giugno: Prapian – Revine Lago

20 giugno: Revine Lago – Valmorel

21 giugno: Riposo

22 giugno: Valmorel _ Limana

23 giugno: Limana – Belluno

24 giugno: Riposo

25 giugno: Belluno – Soverzene

26 giugno: Soverzene – Codissago

27 giugno: Codissago – Ospitale di Cadore

28 giugno: Ospitale di Cadore – Pieve di Cadore

29 giugno: Pieve di Cadore – Domegge di Cadore – Eremo dei Romiti

30 giugno: Eremo dei Romiti – Rifugio Cercenà – Rifugio Padova

1 luglio: Rifugio Padova – Rifugio Giaf

2 luglio: Rifugio Giaf – Rifugio Flaiban Pacherini

3 luglio: Rifugio Flaiban Pacherini – Forni di Sopra

4 luglio: Riposo

5 luglio: Forni di Sopra – Sauris

6 luglio: Sauris – Forni Avoltri

7 luglio: Riposo

8 luglio: Forni Avoltri –Rifugio Calvi – Rifugio Sorgenti del Piave

9 luglio: Rifugio Sorgenti del Piave – Rifugio Miravalle

10 luglio: Riposo

11 luglio: Rifugio Miravalle – Malga Campobon

12 luglio: Malga Campobon – Porzehutte (Austria)

13 luglio: Porzehutte – Obertilliach

14 luglio: Obertilliach – Kartitsch

15 luglio: Kartitsch – Panzendorf

16 luglio: Panzendorf – San Candido (Italia)

17 luglio: Riposo

18 luglio: San Candido – Dobbiaco

19 luglio: Dobbiaco – Brunico

20 luglio: Brunico – Issengo

21 luglio: Riposo

22 luglio: Molini – Maranza

23 luglio: Maranza – Mauls/Mules

24 luglio: Mauls/Mules – Vipiteno

25 luglio: Vipiteno – Colle Isarco

26 luglio: Colle Isarco – Brennero

27 luglio: Brennero – Obertilliach

Seconda fase: Agosto – Ottobre 2017

Dal confine con l’Austria a Bruxelles si procederà senza mappatura e con un programma di massima.

Arrivo a Bruxelles previsto per il 20 ottobre 2017.

I percorsi entro il confine italiano saranno mappati e condivisi sul sito www.ammappalitalia.it . Dal confine con l’Austria a Bruxelles sarà possibile seguire il viaggio sul blog http://www.ammappalitalia.it/paese-europa/.

Associazioni già coinvolte: Cai di Viterbo, Amavido.de, Wwoof Italia.

Qui è possibile vedere la mappa interattiva dell’itinerario:

http://umap.openstreetmap.fr/it/map/paese-europa_123554

 Paesi/città incontrati fuori dell’Italia

 Obertilliach, Kartitsch, Panzendorf, Schönberg im Stubaital, Innsbruck, Zirl, Telfs, Obermieming, Ehrwald, Reutte, Fussen, Meilingen, Rehbach, Unterjoch, Sonthofen, Bolgenach, Hittisau, Lingenau, Müselbach, Alberschwende, Kennelbach, Bregenz, Unterhochsteg, Lindau, Wasserburg, Kessbromm am Bondensee, Langenargen, Friedrichshafen, Immenstaad em Bodensee, Meersburg, Unterhuldingen, Überlingen, Sipplingen, Ludwigshafen, Espasingen, Orsingen, Aach, Engen, Behla, Döggingen, Dittishausen, Neustadt, Breitnau, Kirchzarten, Freiburg im Breisgau, Breisach am Rhein, Saisbach am Kaiserstuhl, Weisweil, Rheinhausen, Schwanau-Nonnenweier, Meißenheim, Altenheim, Goldscheuer, Kehl, Strasbourg, Rohr, Altenheim, Saverne, Sarre-Union, Ernestviller, Forbach, Wölklingen, Saarlouis, Beckingen, Merzig, Besseringen, Orscholz, Keßlingen, Sinz, Remich, Erpeldange, Waldbredimus, Medingen, Contern, Luxembourg, Arlon, Thiaumont, Anlier, Behême, Lèglise, Hamiprè, Neufchâteau, Lamouline, Saint-Pierre, Libramont-Chevigny, Hatrival, Saint-Hubert, Arville, Awenne, Grupont, Rochefort, Leignon, Ciney, Braibant, Assesse, Courrière, Sart-Bernard, Naninne, Namur, Gembloux, Chastre-Villeroux-Blanmor, Mont-Saint-Guibert, Ottignies-Louvain-la-Neuve, Rixensart, Hoeilaart, Bruxelles.

FONTE: www.ammappalitalia.it/un-viaggio-a-piedi-da-chia-a-bruxelles-paese-europa/

Fonte: adnkronos.com Pubblicato il: 24/01/2017 12:25

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La professione di guida turistica un tempo era totale appannaggio degli uomini, sia per motivi fisici che culturali. Oggi, invece, sono in notevole aumento le donne che scelgono di mettersi alla guida di gruppi di escursionisti. E’ quanto afferma la Compagnia dei Cammini, associazione di turismo sostenibile dedita a diffondere la cultura del camminare, dove, ogni anno, aumentano le guide donna che accompagnano i camminanti nei viaggi.  Un dato confermato anche dal Collegio Nazionale Guide Alpine, secondo cui nel 2016, anche se in netto svantaggio sugli uomini, le donne iniziano ad essere presenti tra gli accompagnatori di media montagna con 68 donne su 279 uomini (a cui compete accompagnare i clienti su terreni escursionistici dove non sono richieste tecniche alpinistiche), 12 guide alpine e 5 aspiranti donne.  Per diventare “guide” non è necessario compiere imprese eroiche, né scalare vette irraggiungibili. Quello che conta, spiega Roberta Ferraris, guida della Compagnia dei Cammini, “è riuscire a far vedere quello che gli occhi distratti dalla vita urbanizzata non vedono più. Importante è la lettura del paesaggio, capire la relazione tra specie umana e il suo ambiente, il fragile ecosistema del pianeta Terra. Importante è ritornare con i piedi sul suolo, riconnettersi con la terra e con se stessi. Importante è leggere il filo della storia e della civiltà che corre lungo le antiche vie”.  C’è chi dunque si avvicina a questo mestiere perché l’ha “respirato” in famiglia, chi abbandona il “posto fisso” per seguire una vocazione e farne una scelta di vita sostenibile e chi, invece, parte dalla propria passione di camminante o per il territorio per trasformarla poi in una vera e propria professione.  In questa scelta anche la formazione ha la sua importanza: si può diventare guida, partecipando ai corsi all’Aigae, associazione guide ambientali ed escursionistiche (dalle 400 alle 600 ore) o presso l’associazione Guide Alpine Italiane per corsi di accompagnatori di media montagna. Se invece si decide intraprendere una qualifica per accompagnare in alta montagna è necessario effettuare corsi per guide alpine con l’associazione Guide Alpine.  Ma, come consiglia anche Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini per fare del cammino una vera e propria professione “è importante camminare. Per più giorni, in contesti diversi. Leggere diari di viaggio, approfondire i mondi del turismo sostenibile, dell’economia solidale, dei cambiamenti virtuosi in atto in Italia e nel mondo. Farsi cioè una cultura del camminare, perché non basta saper riconoscere le piante o le rocce per essere una guida. E poi, certo, fare un corso per prendere un patentino, corsi che ancora dipendono dalle normative regionali”.

 

FederTrek presenta la “Giornata Nazionale del Camminare” a FESTAMBIENTE

9 agosto 2016. Ore 21,00 – Rispescia (GR)

Partecipano: Rossella Muroni – Presidente nazionale Legambiente, Paolo Piacentini – Presidente FederTrek, Andrea Fellegara – Consigliere FederTrek e Presidente Pontieri del Dialogo, Italo Clementi – Vice Presidente FederTrek ed Editore Trekking & Outdoor, Gianni Biondillo – scrittore, Anna Donati – Presidente onorario Co.Mo.Do.

 
Il lancio della Giornata del Camminare 2016, che FederTrek promuove in tutta Italia il prossimo 9 ottobre, quest’anno si terrà il 9 agosto, alle ore 21,00, nella cornice di FESTAMBIENTE, festival nazionale di Legambiente che rappresenta uno degli appuntamenti più importanti dedicati all’ecologia e alla solidarietà.

 

FederTrek partecipa a FESTAMBIENTE e presenta la Giornata del Camminare 2016

FederTrek partecipa a FESTAMBIENTE e presenta la Giornata del Camminare 2016

“Camminare, una rivoluzione lenta e profonda”.  Questo il titolo dell’incontro cui parteciperanno rappresentanti di FederTrek e di Legambiente e che si soffermerà sulla pratica del camminare come gesto “rivoluzionario e pacifico” nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale.

E per dar seguito alle parole con i fatti, il giorno dopo, il 10 agosto, I Pontieri del Dialogo, affiliati FederTrek, organizzano un trekking di circa 7 km con ritrovo alle 09:00 davanti alla chiesa della Santissima Annunziata, a Magliano in Toscana. L’itinerario parte dal borgo medievale fino ad arrivare allo splendido Monastero di San Bruzio (XII sec), attraversando le vigne del Morellino . L’escursione terminerà con la visita al misterioso olivo della Strega, una pianta plurimillenaria. Difficoltà escursione: turistica. I consigli della guida: scarpe da trekking; acqua, almeno un litro; maglietta di ricambio. L’iniziativa è in collaborazione con il Comune di Magliano in Toscana. La partecipazione è gratuita. Max 50 persone.

 

Per info sul trekking: tel. 0564 48771
Info su FESTAMBIENTE: www.festambiente.it
Info sulla Giornata del Camminare: www.Giornatadelcamminare.org
Info su FederTrek: www.federtrek.org
Ufficio Stampa FederTrek

Ilaria Canali – 3931934215 – Email: stampa@federtrek.org

Lo Spirito e La Terra – Fabriano Festival 2016

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da un’idea di FEDERTREK

Un dibattito di parole e cammino su l’Appennino protagonista nella nostra Terra.
Il Territorio dell’Entroterra Marchigiano si presenta.

Nell’ambito del Festival Lo Spirito e La Terra 2016 – a cura di: Lo Spirito e La Terra, Federtrek, Città di Fabriano, Fondazione CR, Veneto Banca, Comuni di Cupramontana, Genga, Sassoferrato, Serra S. Quirico, Cerreto D’Esi, Parco Naturale Gola della Rossa e Frasassi, Unione Montana Esino Frasassi, Gal Colli Esini S. Vicino, WWF Marche, Cai Fabriano, Gruppo micologico Fabriano, Ass. Aula
Verde di Valleremita, Ass. Valle del Sentino, Gruppi Scout Fabriano1 e Fabriano2, coop. Happennines, Fabricamenti, Acheomega, MTB Pedale Stracco, Gc Avis Sassoferrato, InArte, Ass. Commercianti, Ais Marche, Protezione CivileFabriano, Hesis.

Con il Patrocinio di Regione Marche ed in gemellaggio con il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili

Programma:11752483_433940780125687_8513445274171814533_n
da venerdì 27 a domenica 29
>> a Fabriano, loggiato S. Francesco
dalle ore 9:00 alle ore 23:00 è disponibile l’ info point de Lo Spirito e La Terra ed il mercatino delle erbe spontanee e degli orti – con percorsi sensoriali delle erbe spontanee e delle aromatiche della nostra terra
venerdì 27 maggio >> L’accoglienza
ore 16:00 – arrivo a Fabriano / accoglienza de Lo Spirito e La Terra 2016
ore 18:00 – apertura del Convegno ”Appennino da Rivivere” – piano terra sala Biblioteca R. Sassi
– le Autorità, le rappresentanze territoriali, la direzione del Festival, Paolo Piacentini Presidente di Federtrek danno il benvenuto agli intervenuti e presentano il territorio.
– presentazione del volume “Monasteri del Terzo Millennio” di Maurizio Pallante
– presentazione del volume (Paolo Piacentini completare)
ore 20 – cena presso i ristoranti del centro storico – presentazione della gastronomia locale
ore 22:00 – Loggiato S. Francesco – intrattenimento con musiche popolari presentazione del Verdicchio, degustazioni 
sabato 28 maggio >> Il territorio si presenta
proposte differenziate durante tutto l’arco della giornata di Trekking naturalistici /esperienziali / sociali / urbani, in differenti livelli di difficoltà, organizzati dalle associazioni di cammino locali – tutti i trekking partiranno o termineranno presso una Abazia
– N.B. pranzo al sacco, alla partenza o durante il trekking ci sarà possibilità di rifornirsi
Lungo uno dei percorsi sarà disponibile una joëlette, speciale carrozzina, messa a disposizione dal Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, che permette a persone non deambulanti di partecipare alle escursioni in natura. Un’occasione per conoscerla e per una persona con difficoltà motorie di camminare con noi. Chiedete informazioni all’info point prima della partenza.
PROPOSTE TREKKING:
– WWF – Vallescappuccia, Genga “canto del Lupo al tramonto”
– Cai / Scout F1 / F2 – Campodonico S. Biagio in Caprile e Abazia di Valdisasso, dove al termine del cammino Padre Ferdinando Campana accoglierà i camminatori per una percorso di meditazione – lungo il percorso sono previste soste esperienziali di Stone balancing
– Happennines Sassoferrato ed Ass. Valle del Sentino – Sitria / Fonte Avellana
– Fabricamenti ed Archeomega – percorsi nella città di Fabriano
– Ass. Aula Verde Valleremita – Aula verde ed Abbazia di Valdisasso
– Gruppo Micologico – Valdicastro, prati e bosco (con possibilità di sosta pranzo al ristorante dell’agriturismo)
Navette a disposizione verso i luoghi di partenza/arrivo dei Trekking (su prenotazione all’info point)
ore 18:00 – Galleria delle arti – inaugurazione della mostra personale di Vladimir
Kasiev “Lo Spirito dell’Appennino, interpretazioni dei silenzi delle Abazie in acquarello”
ore 20:00 – cena presso i ristoranti del centro storico – presentazione della gastronomia locale
ore 22:00 – Video proiezione “Il territorio si presenta”, eccellenze territoriali – enogastronomia e territorio – a cura di Hesis
presentazione del Verdicchio, degustazioni
domenica 29 maggio >> Le Abbazie
proposte differenziate durante tutto l’arco della mattinata di trekking naturalistici / esperienziali / sociali / urbani, in differenti livelli di difficoltà, organizzati dalle associazioni di cammino locali – tutti i trekking partiranno o termineranno presso una Abazia
– N.B. ove il percorso sarà oltre la mattinata, pranzo al sacco, alla partenza o durante il trekking ci sarà possibilità di rifornirsi
PROPOSTE TREKKING:
– Cai / Scout F1 / F2 – Grottafucile / Castelletta / Madonna della grotta
– Happennines Sassoferrato e Valle del Sentino – Abbazia di Genga / Foro degli occhialoni
– Fabricamenti ed Archeomega – percorsi in città – Ass. Aula Verde Valleremita – Aula verde e Valdisasso
– Gruppo Micologico – prati di Rogedano e Monte Puro
Navette a disposizione verso i luoghi di partenza/arrivo dei Trekking (su prenotazione all’info point)
13/15:00 – saluti
Proponiamo un pacchetto “camminatori” comprensivo di:
– 2 pernottamenti, in Hotel 3 o 4 stelle in camera doppia, con prima colazione
– 2 cene con voucher da spendere liberamente fra i ristoratori del centro storico
– organizzazione / animazione / coordinamento / degustazioni (esclusi i pranzi)
costo del pacchetto: 120Euro
– per chi viene da oltre 200 Km il costo è ridotto a 99 Euro
– per chi viene da oltre 150 Km il costo è 109 Euro
Il pacchetto deve essere prenotato in anticipo compilando il form all’indirizzo:
http://www.lospiritoelaterra.it/prenotazioni/maggio2016/index.php
Dettagli per la durata della percorrenza dei Trekking ed il grado di difficoltà, saranno
aggiornati a breve. L’organizzazione si riserva la possibilità di variare i percorsi pe rla
migliore riuscita dei medesimi.
INFO: Lo Spirito e La Terra, Fabriano Festival 2016
Tel. 0732 23114 / 334 7844606
info@lospiritoelaterra.it

SITO INTERNET: http://www.lospiritoelaterra.it

 

Ufficio stampa Federtrek –  Ilaria Canali – stampa@federtrek.org