+++Comunicato stampa+++

Le associazioni Salviamo L’Orso, WWF Lazio e Mountain Wilderness diffidano la Regione a concedere qualsiasi proroga dell’autorizzazione che il comitato per la valutazione ambientale aveva rilasciato per il progetto TSM.

Nessuna delle prescrizioni previste nel parere positivo che autorizzava gli interventi del progetto Terminillo Stazione Montana è stata mai oggetto di avvio o di verifica di ottemperanza nei termini temporali previsti dalla legge, quindi il parere stesso è destinato a scadere il 31 Dicembre prossimo.

Le Associazioni, Salviamo l’Orso OdV, WWF Lazio e Mountain Wilderness Italia aps, hanno appreso dagli organi di stampa di una richiesta di proroga o rinnovo del parere positivo di Valutazione di Incidenza con prescrizioni rilasciato per il progetto denominato Terminillo Stazione Montana ed in scadenza improrogabile il 31 Dicembre 2025.

Nel caso che tale richiesta di proroga sia stata effettivamente inviata si fa notare che il parere di cui si richiederebbe la proroga è stato reso nell’ambito della Conferenza dei Servizi avviata con nota della Provincia di Rieti n. 43852 del 19/12/2014, che – secondo gli atti regionali – risulta tuttora formalmente aperta, nonostante il profondo mutamento del quadro normativo intervenuto negli anni successivi, in particolare in materia di misure minime di conservazione per le Zone di Protezione Speciale e le Zone Speciali di Conservazione, definite dal DM 17 ottobre 2007, dalle DGR regionali n. 612/2011, n. 161/2016, nonché dalle Linee guida nazionali per la Valutazione di Incidenza (GU n. 303/2019).

Di conseguenza, i pareri e le valutazioni rilasciati nel contesto di tale Conferenza non risultano più coerenti con la normativa vigente, con particolare riferimento ai criteri aggiornati di valutazione dell’incidenza, ai regimi di divieto relativi agli impianti a fune e alle piste da sci in ZPS, e agli obblighi di tutela rafforzata degli habitat e delle specie di interesse comunitario.

Inoltre, con sentenza n. 39/2024, il Commissario per la Liquidazione degli Usi Civici per Lazio, Umbria e Toscana ha dichiarato la natura demaniale collettiva dei terreni interessati dal progetto, ordinando la reintegrazione in favore delle collettività civiche e disapplicando i precedenti atti di mutamento di destinazione d’uso, riconosciuti come illegittimi per mancata procedura ad evidenza pubblica e assenza di reale beneficio collettivo.

Ricordando che, già il 14/05/2021 il Ministero della Transizione Ecologica (oggi Ministero della Sicurezza Energetica), con proprie comunicazioni agli atti regionali, ha ricordato che l’area di intervento ricade nei siti ZPS IT6020005 “Monti Reatini”, ZSC IT6020007 “Gruppo Monte Terminillo” e ZSC IT6020009 “Bosco Vallonina”, che ospitano habitat prioritari (9210*, 6210*, 6170) e specie di elevato valore faunistico quali orso bruno marsicano, lupo appenninico, aquila reale e coturnice, per i quali valgono gli obblighi di tutela di cui all’art. 6 della Direttiva 92/43/CEE e verificando che, alla data odierna, nessuna delle prescrizioni ambientali e naturalistiche previste nel parere VINCA è stata oggetto di avvio o di verifica di ottemperanza, non risultando attivati i monitoraggi né le misure compensative, le associazioni hanno diffidato la regione dal concedere qualsiasi proroga o rinnovo del parere positivo di Valutazione di Incidenza prot. n. 1158454/31, per i seguenti motivi:

assenza totale dell’avvio delle ottemperanze e delle verifiche previste dalle prescrizioni, in violazione dell’art. 28 del D.Lgs. 152/2006;

– sopravvenienza di un nuovo quadro normativo e tecnico-scientifico che rende i precedenti pareri non più conformi alle misure di conservazione delle ZPS/ZSC e alle linee guida nazionali sulla VINCA;

illegittimità accertata dei mutamenti di destinazione d’uso dei terreni civici, come stabilito dalla sentenza commissariale n. 39/2024, con conseguente mancanza di titolarità giuridica per l’attuazione del progetto;

incompatibilità sostanziale dell’intervento con gli obiettivi di conservazione dei siti Natura 2000, come rilevato anche dal Ministero della Transizione Ecologica (oggi Ministero della Sicurezza Energetica);

necessità di una nuova istruttoria VINCA e VIA integrata, coerente con le attuali norme europee e nazionali, che rivaluti le condizioni ecologiche, giuridiche e pianificatorie dell’area.