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di Ilaria Canali

Guardando un film possiamo diventare tutti camminatori di visioni, sogni e nuove prospettive.PROIEZIONI ROMA 6 APRILE whatsapp

Il CINEMA IN CAMMINO promosso da FEDERTREK muove ancora i suoi passi e ci dà appuntamento a Roma, al Cinema Reale, in Piazza Sonnino 6, questa sera, 6 aprile alle ore 20,30, per vedere un nuovo lavoro dedicato al Cammino di Santiago:“FOOTPRINTS. Il Cammino della vita”, di Juan Manuel Cutelo.

Dopo il documentario “Sei vie per Santiago”, di Lydia B. Smith e poi “I Volti della Via Francigena”, di Fabio Dipinto, ecco un altro progetto cinematografico dedicato al mondo dei cammini cui Federtrek non fa mancare il suo sostegno. Il Cinema rappresenta un canale di comunicazione potentissimo per raccontare il camminare in ogni sua forma e per attivare l’interesse verso la tutela del nostro patrimonio nel modo più diretto ed efficace. 

Footprints-Il cammino della vita è un film documentario che scava nel cuore di dieci pellegrini sul cammino di Santiago e racconta il loro viaggio con un taglio decisamente spirituale ed evocativo, supportato da una splendida fotografia.

Un gruppo di giovani dell’Arizona arriva fino in Spagna per compiere uno dei pellegrinaggi più noti del mondo. Per 40 giorni e 1000 km, Juan Manuel Cotelo e il suo team li accompagneranno nella piu` grande avventura della loro vita: un viaggio fisico e spirituale capace di trasformarli per sempre. Il film racconta il loro percorso attraversa il Cammino del Nord (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2015), la Ruta Lebaniega e il Cammino Primitivo, con piccole deviazioni dall’itinerario ufficiale per visitare luoghi emblematici come la casa di Sant’Ignazio di Loyola, i monumentali Picos de Europa.

Sofferenza, superamento, contemplazione, allegria, amicizia, bellezza, riflessioni spirituali… FOOTPRINTS trasmette tutta la gamma di emozioni che il Cammino emana. E secondo Juan Manuel Cotelo, la sfida principale di questo lavoro cinematografico sul Cammino di Santiago, è stato “mostrare un viaggio interiore, ovvero il processo interno di trasformazione dei pellegrini

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di Ilaria Canali Film-da-vedere-fotografo-0004

« Il viaggio è una specie di porta incantata attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in un’altra realtà inesplorata che sembra un sogno».

Maupassant

Da qualche tempo il camminare registra un successo trasversale, per tutte le età e per tutti i gusti. Non c’è aggettivo, passione, moda, attitudine, che non trovi la sua declinazione in originali e fantasiose formule di viaggi a piedi.

Esistono i cammini solidali, i cammini religiosi, i cammini meditativi, i social trekking, gli etnotrekking, gli urban trekking. Si cammina per stare bene, per stare insieme, per dimostrare qualche cosa, per ottenere qualche cosa, per rivendicare un diritto, per trovare l’anima gemella, come è accaduto a una coppia nel corso della Giornata del Camminare di Federtrek. E forse dopo aver letto questo articolo potremo inventarci anche i “cammini cinematografici”, sempre se non esistono già.

La formula del successo ha nella semplicità il suo ingrediente principale, quella affascinante naturalezza che ha l’aria casual di un ragazzo in jeans e scarponcini che se ne va a spasso sulle cime dei monti o si mette a contemplare un lago senza guardare l’orologio. L’immagine che leghiamo al cammino corrisponde più o meno questo stereotipo.

Ma l’essenza straordinaria e visionaria del camminare non può certo prescindere dai luoghi che si attraversano ed è evidente che più il paesaggio sarà carico di suggestioni, maggiore sarà il riflesso che ispirerà nel nostro’animo.

Sono andata dunque alla ricerca di cammini talmente carichi di bellezza da ricordare le location di film con paesaggi sublimi come il Signore degli Anelli o Into the Wild. A questo riguardo, non è secondario premettere che sono una profonda amante del cinema e che questo ha dato senz’altro una impronta soggettiva alla mia scelta.

Ho trovato tre “locations” ideali per film dedicati al camminare che volentieri suggerirei a un produttore cinematografico, qualora avessi la fortuna di incontrarne uno.

  1. Sulla Via Francigena, www.viefrancigene.org, da Bolsena a Montefiascone, si attraversano paesaggi emozionanti, con una vista a 360 gradi sul lago. La natura è estremamente varia e spazia dai canneti ai boschi di querce, castagni, salici, uliveti.
  2. La Valle delle Ferriere, un piccolo angolo di Paradiso che dai Monti Lattari va verso Amalfi. Un sentiero bellissimo, purtroppo poco conosciuto, che vale la pena scoprire costieraamalfitana.com.
  3. Sul Cammino di San Benedetto www.camminodibenedetto.it c’è uno dei Borghi più belli di Italia, Castel di Tora, affacciato sul lago di Turano e immerso nella cornice dei Monti Carseolani, all’interno della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia.

Cinema e cammini, paesaggi e narrazioni, un settore su cui Federtrek sta puntando negli ultimi tempi con l’intento di promuovere la pratica del camminare anche attraverso la settima arte, per raggiungere e sensibilizzare un numero sempre più vasto di persone.

Federtrek ha avviato una collaborazione con la casa di produzione e distribuzione cinematografica Cineama proponendo le proiezioni di film capaci di trasmettere il desiderio di un viaggio a piedi: “Sei vie per Santiago,” di Lynda Smith, “I Volti della Via Francigena”, di Fabio Dipinto.  E’ in programma anche una collaborazione per promuovere il film ecologista “La Ricerca di Senso”, di Nathanaël Coste e Marc de la Ménardière e “Footprints, Il cammino della vita”, di di Juan Manuel Cotelo, con la casa di produzione Infinito+1.

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www.federtrek.org

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locandinadi Ilaria Canali

IL CAMMINO DELLA VITA, di Juan Manuel Cotelo, è stato il documentario più visto del 2016 nei cinema spagnoli, dove era stato presentato il 23 di Settembre scorso, seguito dalle uscite internazionali in Colombia, Paraguay, Uruguay, Chile. In Italia l’uscita è prevista per il 28 di Febbraio.
Footprints-Il cammino della vita è un film documentario che  scava nel cuore di dieci pellegrini sul cammino di Santiago e racconta il loro viaggio con un taglio decisamente spirituale ed evocativo, supportato da una splendida fotografia.
Un gruppo di giovani dell’Arizona arriva fino in Spagna per compiere uno dei pellegrinaggi più noti del mondo. Per 40 giorni e 1000 km, Juan Manuel Cotelo e il suo team li accompagneranno nella piu` grande avventura della loro vita: un viaggio fisico e spirituale capace di trasformarli per sempre. Il film racconta il loro percorso attraversa il Cammino del Nord (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2015), la Ruta Lebaniega e il Cammino Primitivo, con piccole deviazioni dall’itinerario ufficiale per visitare luoghi emblematici come la casa di Sant’Ignazio di Loyola, i monumentali Picos de Europa.
Sofferenza, superamento, contemplazione, allegria, amicizia, bellezza, riflessioni spirituali… FOOTPRINTS trasmette tutta la gamma di emozioni che il Cammino emana. E secondo Juan Manuel Cotelo, la sfida principale di questo lavoro cinematografico sul Cammino di Santiago, è stato “mostrare un viaggio interiore, ovvero il processo interno di trasformazione dei pellegrini.”
IL FILM CHE CAMMINA e AIUTA A CAMMINARE
Seguendo il motto “il film che cammina”, la casa di produzione e di distribuzione del film, INFINITO+1, ha scommesso su una formula dove siano gli spettatori a prendere l’iniziativa, richiedendo l’uscita nelle sale cinematografiche della loro città, attraverso il sito http://www.footprintsilfilm.com. Quante più persone lo richiederanno dallo stesso luogo, più possibilità ci saranno che FOOTPRINTS entri in programmazione nelle sale cinematografiche.
Sul sito è possibile vedere le prime sale che hanno aderito alle proiezioni. FOOTPRINTS sarà anche “il film che aiuta a camminare”. Perché INFINITO + 1, attraverso la sua Fondazione, destinerà parte dell’incasso delle proiezioni per sostenere progetti rivolti a persone e famiglie senza fissa dimora. Queste persone manifestano uno spirito di superamento e di sacrificio, con cui FOOTPRINTS si identifica pienamente.
FEDERTREK E IL CINEMA DEDICATO AL MONDO DEL CAMMINARE
Dopo aver promosso il documentario “Sei vie per Santiago” di Lydia B. Smith e poi “I volti della Via Francigena”, di Fabio Dipinto, ecco un altro progetto cinematografico dedicato al mondo dei cammini cui Federtrek non fa mancare il suo sostegno. Il cinema rappresenta una canale di comunicazione potentissimo per promuovere il camminare in ogni sua forma e per attivare l’interesse verso la tutela del nostro patrimonio culturale nel modo più diretto ed efficace.
INFO:
Trailer 1 FOOTPRINTS: Trailer Footprints
Sito web: www.footprintsilfilm.com

45790-Jon-Krakauer-Quote-Happiness-is-only-real-when-shared“Happiness is real only when shared.” 

-Into the wild

 

di Ilaria Canali

A chi si affida il camminatore quando deve scegliere il suo percorso? Qual è la “guida turistica” di chi va a piedi? Sebbene ormai lo smartphone sia il compagno di viaggio di una percentuale sempre crescente di escursionisti, la guida turistica classica non ha perso la sua importanza. Non a caso, infatti, sulla Francigena si sono susseguite negli ultimi anni diverse pubblicazioni fino ad arrivare, lo scorso ottobre, all’ultima guida, considerata definitiva e ufficiale “La via Francigena” edita da Terre di Mezzo (http://percorsiditerre.it/negozio/la-via-francigena).

Ma vediamo di comprendere meglio cosa si cerca, e cosa si trova, in una guida turistica rispetto a quello che propone un blog di viaggio.

La guida turistica è un prodotto editoriale nato a scopo informativo, le cui caratteristiche principali sono l’esaustività, la completezza e il tono obiettivo e distaccato. Per lungo tempo, critici letterari e studiosi si sono chiesti se le guide turistiche dovessero essere considerate letteratura di viaggio. Spesso quel carattere di soggettività/oggettività, che dovrebbe distinguerle, si perde: non mancano esempi di racconti di viaggio contenenti informazioni pratiche, di natura geografica, storica e culturale, riconducibile al paradigma della guida turistica; allo stesso tempo e alla stessa maniera le guide riportano citazioni e riferimenti letterari, celano dietro la propria oggettività, caratteri, usanze e ideologie tipiche di un determinato periodo storico. Non basta infatti una descrizione per far sì che un luogo diventi una meta turistica e la sfida che ogni guida si trova a dover affrontare è sul fronte motivazionale ed emotivo: riuscire a trasmettere il desiderio di partire e raggiungere la destinazione che si sta offrendo al lettore.

Trasformare il lettore in viaggiatore è per le guide quello che per un blog di viaggio significa trasformare un click in una conversione. Ma se l’obiettivo è comune, i mezzi usati non lo sono, se non in parte. Le destinazioni turistiche attraverso le pagine dei blog, con i racconti e le foto condivise in tempo reale sui social media, ricevono una visibilità virale potentissima tanto da poter definire i travel blogs dei veri e propri ambasciatori digitali dei luoghi. I blog di viaggio, generali o tematici, dedicati a un target specifico di viaggiatori, guidano il futuro visitatore alla scoperta di luoghi potenzialmente appetibili come meta da raggiungere (tra questi http://www.acasamai.it/), o come un nuovo itinerario da intraprendere (http://www.ammappalitalia.it/), oppure come escursione da vivere (Pensieri in cammino: http://www.trekking.it/blog/pensieri/). Sul fronte del travel blogging e dei cammini, lo scorso anno è stato avviato una esperienza originale, Italian Wonder Ways (http://www.italianwonderways.com/) in cui giornalisti e bloggers provenienti da tutto il mondo hanno fatto l’esperienza sui nostri cammini per diventare ambasciatori e portavoce della nostra straordinaria bellezza territoriale e del nostro patrimonio culturale. Quest’anno invece, il prossimo Maggio partirà un cammino dall’Italia verso l’Europa con un progetto organizzato da Ammappalita. L’intenzione è di portare il nostro mondo dei cammini fino a Bruxelles e presentare all’Europa il panorama e la stato dell’arte di un settore in fortissima crescita, il tutto camminando, sì, ma anche raccontando on line il percorso, passo dopo passo, raccogliendo le storie che si incontreranno nella via e costruendo una narrazione partecipata e condivisa.

Turismo e storytelling: l’arte di raccontare i luoghi

Quando pensiamo di intraprendere un viaggio, la scelta della meta è sicuramente influenzata dal modo in cui questa viene presentata e dall’immagine che creiamo intorno ad essa. È infatti l’immaginazione dei luoghi, delle culture e delle persone che si incontreranno che, inconsciamente, influenzano il nostro viaggio, portando l’individuo viaggiatore a sviluppare o no l’interesse a visitare un determinato luogo. In questo senso, ricopre un ruolo fondamentale l’immagine veicolata dalle fotografie e dai video che vengono condivisi sui social media. Come descrivere il luogo ai futuri visitatori? Come si sa, una immagine vale più di mille parole. Quindi va alla fotografia il ruolo da protagonista indiscussa della promozione dei territori. Eppure anche la narrazione dei luoghi, lo storytelling, è un fattore fondamentale per influenzare l viaggiatore. Le storie, i diari, i racconti partecipati contribuiscono senz’altro alla costruzione dell’immaginario intorno ad un paese, un ambiente, un paesaggio, mostrandone l’identità. Le storie catturano la nostra attenzione di lettori perché attraverso di esse attingiamo alle esperienze altrui per confrontarci e imparare dai loro errori, o per prendere esempio dai loro successi.

Storytelling, cammini, turismo, blog, sono campi diversi, ma hanno obbiettivi simili: regalare esperienze forti, dirette, reali e raggiungibili. Un blog, più di una guida turistica classica, può creare un rapporto autentico con la sua audience attraverso una narrazione che evochi situazioni in cui sia possibile rispecchiarsi facilmente, ma che siano allo stesso tempo originali, uniche, capaci di creare un surplus emozionale che stimoli desideri e aspirazioni.

Trasformare questi desideri in cammini o in viaggi, in escursioni o passeggiate, è la sfida raccolta dalle guide turistiche, dai manuali, dalle mappe, strumenti che nel loro insieme concorrono tutti a metterci in movimento. Possibilmente, come piace a noi di Federtrek, in un modo lento e per un turismo che sia il più possibile sostenibile.

“La felicità è reale solo se condivisa”, diceva il protagonista del film che è un vero e proprio inno alla avventura e al viaggio, Into the Wild. E la condivisione passa necessariamente dallo storytelling.